Massimo muore all'improvviso. Un terribile dramma ha colpito al comunità di Cerreto di Bagolino in provincia di Brescia. Un giovane papà è morto sotto gli occhi del figlio. Un dolore assurdo ed un ricordo che rimarrà per sempre impresso nella mente del ragazzo di appena 16 anni.

La vittima si chiamava Massimo Fusi

Massimo Fusi era un artigiano edile ed è morto nel bosco di proprietà, schiacciato dal tronco di un albero su cui stava lavorando.

Il terribile incidente è avvenuto ieri mattina poco dopo le 11

Lui, Massimo, un boscaiolo esperto, morto per mano del suo lavoro. Secondo quanto si apprende infatti l'uomo sarebbe stato travolto in pieno dal tronco che aveva già abbattuto. Il figlio 16enne che era con lui non ha potuto fare altro se non allertare i soccorsi.

I soccorsi

Purtroppo, una volta giunti i soccorsi, nemmeno il medico ha potuto fare nulla.Massimo se ne è andato così in un giorno di sole, un giorno qualunque sotto gli occhi del suo amato figliolo.

Da Massimo a Christian, altro dramma

BIASSONO. Sedici anni, aveva solo 16 anni. Si chiamava Christian Donzello e amava le moto, se ne è andato così in sella alla sua passione più grande sotto gli occhi degli amici per una stupida gara clandestina.

E' il terribile dramma che arriva Da Biassono nel Monzese. Una giovane vita stroncata, divorata dall'asfalto per correre in sella alla propria moto quella nell'immaginario collettivo rappresenta la libertà più assoluta... Oggi la libertà di morire.

Sono parole forti lo so, chi tra gli appassionati delle due ruote almeno una volta nella propria vita non ha voluto assaporare l'ebrezza di quel vento forte in viso? Chi non ha mai sfidato un amico a chi arriva primo? Stupidaggini, sciocchezze di gioventù, irresponsabilità che stavolta hanno tolto al vita ad un ragazzino di soli 16 anni.

Nessuna morale, dinnanzi a disgrazie del genere siamo tutti colpevoli e innocenti allo stesso modo.

E' vero c'è l'ombra delle gare clandestine in una zona alquanto pare ben conosciuta e che tutti sapevano anche se il sindaco di Biassono ci ha tenuto a negare fortemente questa tesi. Intanto queste immagini ripropongono quei terribili momenti in un rettilineo della zona industriale di Biassono, solitamente deserta. Le moto sfrecciano a forte velocità mentre tanti ragazzi assistono e riprendono con i cellulari.

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