Tragedia in India durante il Kumbh Mela, almeno 39 morti
Il caos durante il raduno spirituale più grande del mondo: «Eravamo schiacciati uno sull'altro, quello che è successo era inevitabile»
Il Maha Kumbh Mela, il più grande raduno spirituale del mondo, è stato segnato da una tragedia con almeno 39 vittime e numerosi feriti a Prayagraj, nell’India settentrionale. L’evento, che si tiene ogni 12 anni e richiama milioni di fedeli, è stato sconvolto da una ressa mortale nelle prime ore del mattino. Secondo le autorità, il numero delle vittime potrebbe essere molto più alto di quanto ufficialmente dichiarato.
La testimonianza di Claudio: "Era inevitabile"
Tra i presenti alla manifestazione c’era anche Claudio, un 40enne romano in viaggio con un gruppo di amici per assistere al Maha Kumbh Mela. "Sono passato di lì pochi istanti prima della tragedia. Fortunatamente, siamo riusciti a tornare alle nostre tende sani e salvi", ha raccontato.
L’afflusso di milioni di persone ha creato un imbuto umano, con un’unica via di accesso percorribile. "Era inevitabile: tutti dovevano passare dallo stesso punto. Eravamo schiacciati e solo dopo abbiamo saputo dell'incidente". Claudio ha anche spiegato che la zona del festival era divisa in più sezioni, ma quel giorno ogni area era sovraffollata.
Il momento del disastro e la gestione dell’emergenza
Secondo i testimoni, la tragedia si è consumata poco prima dell’alba, nel momento più intenso del pellegrinaggio. La folla in movimento ha travolto le barricate della polizia, schiacciando i pellegrini che si trovavano a terra. L’improvvisa cancellazione della processione dei carri sacri ha contribuito al caos. "Alle 7 ci hanno detto che c’erano stati morti e la situazione stava diventando sempre più pericolosa", ha aggiunto Claudio.
Durante il ritorno verso l’accampamento, il gruppo di Claudio si è trovato bloccato in un nuovo ingorgo umano. "Abbiamo impiegato un’ora e mezza per percorrere appena 200 metri", ha raccontato. I militari presenti hanno suggerito ai viaggiatori di rifugiarsi in un punto ristoro per mettersi al sicuro, aspettando che la folla defluisse.
Il significato del Maha Kumbh Mela e i rischi del sovraffollamento
Il Kumbh Mela di quest’anno è particolarmente significativo perché coincide con un raro allineamento astronomico tra Sole, Luna e Giove, evento che si verifica ogni 144 anni. Secondo la tradizione induista, il bagno rituale durante questo periodo garantisce la liberazione dal ciclo delle rinascite (moksha).
Le autorità prevedono che nei 45 giorni del festival possano arrivare fino a 400 milioni di persone. Tuttavia, la gestione del flusso di pellegrini si sta rivelando estremamente complessa, con il rischio di nuove tragedie a causa del sovraffollamento e delle carenze organizzative.
Le origini del Kumbh Mela e il suo valore spirituale
Il Kumbh Mela è il più grande raduno religioso del mondo, celebrato ogni 12 anni in uno dei quattro luoghi sacri dell’India: Prayagraj, Haridwar, Ujjain e Nashik. Secondo la mitologia induista, il festival ha origine dalla lotta tra dèi (Deva) e antidei (Asura) per il possesso di un’urna contenente il nettare dell’immortalità. Alcune gocce del nettare caddero in quattro punti dell’India, rendendoli luoghi sacri.
Il rito principale del festival è il Shahi Snan, il bagno sacro guidato dai sadhu, asceti induisti che si immergono nel fiume con il corpo cosparso di cenere, simboleggiando la vittoria dello spirito sulla materia. Oltre ai bagni rituali, il Kumbh Mela è un’occasione di preghiera, meditazione e condivisione spirituale.
L’evento continua a rappresentare un’esperienza unica per milioni di fedeli, ma la tragedia di quest’anno mette in evidenza l’urgente necessità di misure di sicurezza più efficaci per evitare nuovi disastri.