Tragico incidente a Parigi, Suv investe e uccide un ciclista dopo una lite
«Non l'avrei mai fatto, portavo mia figlia dall'oculista»
Martedì 15 ottobre 2024, Parigi ha assistito a un tragico evento che ha scosso la comunità dei ciclisti urbani.
Paul Varry, un ciclista di 27 anni e attivista per la sicurezza stradale, è stato investito mortalmente da un Suv dopo aver avuto un acceso confronto con il conducente del veicolo. Questo incidente ha sollevato interrogativi sulle dinamiche di violenza tra automobilisti e ciclisti nella capitale francese, suscitando anche una forte reazione da parte delle associazioni ciclistiche.
Il Confronto Mortale
Ariel M., un uomo di 52 anni con precedenti per truffa e violenza, stava portando sua figlia di 17 anni a un appuntamento dall'oculista. In preda alla fretta e bloccato nel traffico parigino, Ariel ha deciso di deviare sulla corsia riservata ai bus, invadendo successivamente anche la pista ciclabile di boulevard Malesherbes. Durante questa manovra imprudente, una ruota del Suv ha schiacciato il piede di Varry, il quale ha reagito colpendo ripetutamente il cofano del veicolo per segnalare la sua presenza.
La situazione è rapidamente degenerata in una violenta discussione tra i due uomini. Nonostante la tensione, nessuno avrebbe potuto prevedere il tragico epilogo: Ariel, in un momento di furia, ha inserito la retromarcia e ha accelerato verso Varry, investendolo. I passanti, allarmati dalla scena, hanno immediatamente chiamato i soccorsi.
L’Arrivo dei Soccorsi e la Tragedia
Quando l’ambulanza è finalmente arrivata, i medici hanno trovato Varry in arresto cardiaco. Nonostante i tentativi di rianimarlo, è stato dichiarato morto sul posto. Ariel M. è stato arrestato poco dopo, mentre la comunità piangeva la perdita di un giovane attivista.
La Difesa dell’Automobilista e le Reazioni
Interrogato dalle autorità, Ariel ha cercato di difendersi, sostenendo di essere «sconvolto» dall'incidente. Durante l’udienza di venerdì 18 ottobre, ha dichiarato di aver investito Varry solo perché «terrorizzato dal suo odio». Questa giustificazione è stata considerata poco credibile da molti, suscitando indignazione e rabbia.
Le Reazioni delle Associazioni Ciclistiche
La morte di Paul Varry ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale a Parigi. Le associazioni ciclistiche hanno denunciato la crescente «violenza motorizzata» che mette a rischio la vita dei ciclisti. Secondo le statistiche, nel 2023, 226 ciclisti hanno perso la vita sulle strade francesi, evidenziando un problema serio e diffuso.
In segno di rispetto e solidarietà, circa duecento persone si sono radunate mercoledì 16 ottobre davanti alla chiesa della Madeleine per rendere omaggio a Varry. Inoltre, il comune di Parigi ha annunciato che intitolerà un luogo della città al ciclista scomparso, un gesto simbolico per onorare la sua memoria e sensibilizzare sulla sicurezza stradale.
Questo tragico incidente ha messo in luce la necessità urgente di riforme nella viabilità urbana e di una maggiore consapevolezza sulla convivenza tra automobilisti e ciclisti. La morte di Paul Varry rappresenta non solo una perdita per la sua famiglia e i suoi amici, ma anche un grido d'allerta per la comunità, affinché si possa lavorare insieme per garantire strade più sicure per tutti.