MODENA. "Non si può morire così". A parlare è Manuele Altiero, compagno di Laila El Harim, 40enne deceduta martedì mentre lavorava nell'azienda d'imballaggi Bombonette di Camposanto (Modena). Che racconta i sogni infranti, la telefonata ricevuta, il modo in cui ha detto alla figlia che la mamma non c'è più.

Modena - Il racconto di Manuele

"Mi ha avvertito alle 9 di mattina, con una telefonata, un mio ex datore di lavoro, socio dell'impresa dove circa un paio di mesi fa era stata assunta la mia compagna. Non e' riuscito a dirmelo chiaramente: 'Laila ha avuto un brutto infortunio, corri qui...".

Modena - Non ha aggiunto altro. Ma io ho capito tutto'"

A raccontarlo, in un'intervista al Corriere della Sera, Manuele Altiero il compagno di Laila, quarantenne morta sul lavoro nel modenese. "Non eravamo sposati, ma progettavamo di farlo il prossimo giugno, in Puglia" dice Manuele spiegando: "Il mese scorso avevo regalato a Laila l'anello. Quelle nozze davanti a nostra figlia sarebbero state bellissime...". Come ha fatto a spiegare a Rania che la mamma adesso non c'e' piu'? "Consigliato da una psicologa del Comune di Bastiglia, dove vivo, le ho detto cosa fosse successo, senza girarci attorno: 'Mamma purtroppo ha preso una botta forte, e' andata in cielo' - risponde - Rania mi ha guardato e si', certo, ha capito. Poi mi ha abbracciato stretto, a lungo".

Il compagno di Laila poi dice:

"Le macchine devono funzionare come si deve: io capisco che si debba fare qualcosa in piu'... Ma la sicurezza viene prima. Ogni giorno attorno a quella fustellatrice c'era un elettricista, c'erano dei problemi". E sottolinea: "Credo che si debba, in qualche modo, andare oltre al senso dell'inchiesta. Devono essere le autorita', e la politica, a pretendere la verita' su cosa e' successo alla mia Laila. Glielo dobbiamo. Non si puo' morire sul lavoro, non deve succedere piu'".

L'ho vista per l'ultima volta

"Sono entrato nel capanno, lei era coperta da un lenzuolo" racconta il compagno della vittima. La notizia che Laila non c'era più gli è stata data da un carabiniere all'ingresso: "Devo dirle che la sua compagna è morta per le conseguenze di un incidente dentro l'impianto, alla fustellatrice". Manuele e Laila si erano conosciuti dieci anni fa sul posto di lavoro Da allora non si sono più lasciati. Stavano pianificando le nozze per il prossimo giugno in Puglia, terra d'origine del padre di Manuele. "Il mese scorso le avevo regalato l'anello" racconta l'operaio. Nozze che avrebbero festeggiato insieme a Rania, la bimba di 5 anni nata dal loro amore. E con la quale sognavano di coronare un sogno: comprare una casa al mare. Ma progetti e sogni sono finiti con la vita di Laila in quella fustellatrice.

La mamma è in cielo

E' stato proprio Manuele a dire alla sua bambina che la mamma è morta: "Ha preso una botta forte, è andata in cielo" ha detto alla piccola. Abbracciandola forte e a lungo. Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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