Le scuole potrebbero non riaprire a settembre, ecco cosa sta accadendo.
Nuova tegola sulla riapertura delle scuole: le aule a settembre potrebbero dover ospitare i seggi elettorali. E restano fuori gli studenti. La data di avvio, che ancora non c’è, rischia di allontanarsi ancora di più. Tra le tante rassicurazioni di un ritorno in classe, in presenza, a settembre manca ancora un aspetto fondamentale: la data. Le dichiarazioni del Governo sulla riapertura delle scuole ci sono ma non ci sono ancora le date della riapertura. E non è un problema secondario. Innanzitutto per le famiglie, che sanno bene di non poter più contare su ferie o giorni liberi dopo il periodo estivo, ma anche per gli studenti che a settembre dovranno riprendere il filo delle lezioni perse in fase di lockdown e dovranno anche provare a recuperare quelle insufficienze con cui sono stati promossi ma che, comunque, restano. Perché, inutile negarlo, buona parte degli argomenti sono andati perduti. L’idea del ministero dell’istruzione era di riaprire le aule dal 1 settembre o poco dopo, proprio per avviare una sorta di recupero che sarebbe poi andato avanti per le settimane necessarie. Ma in realtà se ne sta ancora discutendo, cercando di far quadrare i conti con la stagione estiva in cui, sperano gli operatori del settore, in Italia si possa riavviare anche il turismo. Oltre a questo, restano ancora in dubbio le modalità di riapertura: le linee guida sulla sicurezza, infatti, ancora non ci sono. Quindi la data meno che mai. Ma non è tutto. Sull’avvio dell’anno scolastico incombe un nuovo pesante stop: superata la pandemia, come tutti si augurano, arrivano infatti le elezioni amministrative. Un appuntamento fisso come una tassa per gli istituti seggi elettorali che, quest’anno, peserebbe ancora di più. Si tratterebbe infatti, in una fase tanto delicata, di andare a bloccare l’avvio dell’anno scolastico se non addirittura a rimandarlo a fine mese. La data di ripartenza, ogni anno, oscilla tra il 12 e il 15 settembre ma se si andasse al voto? L’idea generale è di fissare al 20 settembre l’election day, che andrebbe a comprendere in una sala data le amministrative regionali, il primo turno delle comunali e forse anche il referendum sul taglio dei parlamentari. L’obiettivo è andare alle urne comunque ancora conio caldo, sperando che faccia da distanziatore naturale contro i contagi. Scartata la data di fine luglio, inizialmente fissata per il 26, si pensa proprio a domenica 20 settembre. Vale a dire che gli istituti seggio dovranno restare chiusi almeno dal 18 settembre fino al 22. Se non di più visto che in questa occasione, tra santificazioni e distanziamento, le operazioni potrebbero essere anche più lunghe. Risultato? A scuola si torna il 23 settembre, quindi l’ultima settimana del mese. In barba a tutti i buoni propositi di recupero degli argomenti tralasciati in quarantena e delle insufficienze in pagella. «Con riferimento alle possibili date di inizio dell’anno scolastico 2020/2021 riportate da alcuni organi di stampa - spiega il Ministero dell’Istruzione - non è ancora stata presa una decisione definitiva in merito. Tutte le ipotesi in circolazione attualmente sono, quindi, infondate e premature. Sulla definizione del calendario scolastico è in corso un confronto con le Regioni. Ogni notizia ufficiale verrà comunicata, come sempre, dal Ministero, tramite i propri canali istituzionali». Fonte: Il Mattino Leggi anche Slovacchia, attacco a scuola. Morto il vicedirettore: l'uomo non ce l'ha fatta