Ha ragione da vendere
Il Comitato di controllo sui servizi segreti quando dice che in occasione della pandemia, l’Italia “è stata oggetto di una diffusa attività di disinformazione online”. Prendiamo la bufala secondo cui la contagiosità del virus sarebbe stata favorita dalla installazione delle antenne di telecomunicazione di nuova generazione, il 5G.
E’ stato addirittura un famoso consigliere di diversi capi di governo a rilanciare questa tesi in Italia, il 22 marzo, con un tweet eloquente: il suo nome è Gunter Pauli, è un imprenditore belga ed era stato indicato il 5 marzo quale consigliere economico anche del presidente del Consiglio Giuseppe Conte; successivamente dal governo hanno fatto sapere che quella nomina non è più stata ufficializzata, ma nel frattempo la bufala era finita sulle colonne di un grande quotidiano nazionale ed è stata fatta propria da qualche centinaio di sindaci che hanno addirittura vietato l’installazione di antenne 5G sul loro territorio. Un danno non piccolo.
La bufala più ridicola
Probabilmente è invece legata al tragico crollo del sito dell’Inps il 1 aprile in occasione del varo dei 600 euro per i lavoratori autonomi. “E’ stato un attacco hacker!”, era stata la versione difensiva dell’Inps, subito rilanciata dal presidente del Consiglio; ma le indagini hanno dimostrato che il crollo è stato causato da una configurazione sbagliata dei server che hanno così esposto i dati personali di molti cittadini. Degli hacker, nessuna traccia; ma in compenso neanche delle dimissioni dei responsabili.
La bufala più assurda, e anche offensiva, invece è sicuramente quella secondo cui durante la pandemia i morti in Italia non solo non sarebbero drammaticamente aumentati (come l’Istat ha certificato) ma sarebbero addirittura diminuiti: tesi supportata da una lettura superficiale di un sito di pseudo-statistiche e pubblicata non su un oscuro blog ma su un grande quotidiano.
Chi c’è dietro le fake news sul coronavirus?
Il caso, verrebbe voglia di dire. Ma il Copasir dice che invece si muovono potenze straniere che vorrebbero destabilizzarci spacciando cure inesistenti o minimizzando il pericolo. In effetti il presidente brasiliano Bolsonaro ha ripetuto per settimane che il Sars Cov2 era come una influenza, mentre il presidente degli Stati Uniti Trump, per dimostrare l’efficacia dell’idrossiclorochina quale farmaco per curare il virus, ha addirittura iniziato ad assumerla personalmente.
Si tratta di comportamenti che hanno danneggiato i rispettivi paesi ma non risulta che i governi degli Stati Uniti e del Brasile si siano mossi con l’obiettivo di colpire l’Italia. Così come gli ondeggiamenti dell’Organizzazione mondiale della Sanità sulle mascherine (no, forse, sì), o l’oscillazione della distanza sociale minima (un metro? due? tre?) non sembrano manovre anti-italiane ma piuttosto l’effetto della legittima incertezza della scienza alle prese con un virus nuovo.
Per potenze straniere, il Copasir sembra riferirsi piuttosto a non meglio precisate organizzazioni legate a Cina e Russia che puntano a destabilizzare l’Europa e l’Alleanza Atlantica “con messaggi fuorvianti, decontestualizzati o parziali”. In questi casi ci si riferisce a quel grumo di tesi complottiste secondo cui il virus sarebbe una manovra per controllare il mondo tramite i vaccini da parte di oscure elite guidate da Bill Gates.
Messaggi oggettivamente pericolosi, perché minano la fiducia nelle istituzioni democratiche.
Poi, sì, certo, ci saranno anche “i siti esteri che diffondono in modo coordinato su numerose piattaforme notizie fuorvianti”. Ci saranno. Ma nella migliore delle ipotesi noi gli diamo una bella mano. Riconoscerlo, è il primo passo per contrastarle davvero.(Repubblica)
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