Quella che indica la fine dell’incubo di contagi e emergenza è la data più agognata. Ricercata. Richiesta. Immaginata degli ultimi anni. Quella che indica, pur con una certa approssimazione, la fine dell’incubo dell’epidemia. Tutti, da settimane, tra angoscia e clausura. Preoccupazioni sanitarie ed economiche. Paura e psicosi, ci chiediamo almeno una volta al giorno: quando finirà tutto questo? Ebbene, stando a quanto riferito in un servizio dal Corriere della sera, ripreso e rilanciato dal sito de Il Giornale, sembra che finalmente ci siamo. La risposta, tra differenziazioni e declinazioni, e pur con una certa elasticità, c’è. Ed è il frutto di uno studio apposito che indica il fatidico giorno nella settimana tra il 6 e il 15 maggio. Coronavirus, la fine dell’incubo di contagi e emergenza: c’è una data Dunque, come riferisce in queste ore il sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti, «le statistiche formulate ci dicono che dovremo attendere fino alla seconda metà di maggio. Il momento in cui, alle tendenze attuali, potrebbero azzerarsi i contagi da coronavirus. Si dovrebbe arrivare a quel momento fra il 5 e il 16 maggio». Di più: addirittura, in alcune regioni, ad esempio in veneto e in Piemonte,  l’agognata luce in fondo al tunnel potrebbe riuscire a intravedersi già nella prima metà di aprile. O, più plausibilmente, comunque entro il mese prossimo. Resta il fatto che l’epidemia ha i giorni contati. Anche se la timeline potrebbe cambiare da regione a regione. Uno studio dell’Eief fornisce le prime proiezioni per il giorno della fine dell’inferno Secondo l’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), infatti, un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia, ma del tutto indipendente, la ricerca avviata in questo periodo e divulgata dal Corriere della Sera, le prime proiezioni sulla tempistica relativa al fatidico day after indicano una data attendibile in cui l’Italia arriverà all’ambito traguardo del contagio zero. Proprio così: a breve il nostro Paese registrerà la quota zero di nuovi contagi. Ossia, ci sarà un giorno, presumibilmente nell’arco della settimana indicata dallo studio, tra il 6 e il 15 maggio, in cui il bollettino quotidiano della Protezione civile segnerà il punto zero. Anzi, proprio partendo dai dati elaborati quotidianamente dalla protezione civile. E incrociando le variazioni quotidiane e la curva della loro progressione nel tempo, l’Eief formula le sue proiezioni. Un lavoro prestigioso che, ricorda Il Giornale, è stato «affidato a Franco Peracchi (affiliato anche alla Georgetown University e all’Università di Tor Vergata). E che verrà rivisto e ripubblicato ogni sera sul sito dell’Eief dopo gli aggiornamenti della protezione civile e del suo capo Angelo Borrelli». Il d-day dell’azzeramento dell’epidemia cambia da regione a regione Proprio sulla scorta di questi numeri, allora, lo studio stila le prime indicazioni utili. E allora, come riportano i quotidiani menzionati poco sopra: «Le nuove diagnosi di Covid-19 si azzereranno fra il 5 e il 16 maggio anche in Toscana, la regione che oggi sembra più indietro nel piegare la curva. L’intervallo di oltre dieci giorni fra l’ipotesi più ottimistica (5 maggio) e quella più lontana nel tempo (16 maggio) dipende dai metodi di calcolo prescelti: nel primo caso si valutano i valori mediani – quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori – mentre nel secondo caso si prendono in considerazione anche eventuali valori estremi e fuori dalla norma delle prossime settimane». Dunque, con i dovuti distinguo da regione a regione: il d-day per la Lombardia potrebbe arrivare il 22 aprile, per l’Emilia-Romagna il 28 aprile. La Toscana che potrebbe raggiungere il traguardo degli zero contagi il 5 maggio. Fonte: Secolo d'Italia Leggi anche In Basilicata zero contagi di coronavirus. Seguici su Facebook 41esimoparallelo

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