De Luca: "Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un'evoluzione e a una drammatizzazione inimmaginabile della guerra, la Russia ha proceduto all'annessione di quattro regioni dell'Ucraina, ma soprattutto ha cominciato a circolare in maniera preoccupante l'ipotesi di utilizzo delle armi nucleari. Quando si inizia a ipotizzare l'uso di armi atomiche e tattiche, vuol dire che siamo arrivati davvero a un passo dalla guerra nucleare". Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook del venerdì. "Nel corso della storia, a volte per singoli episodi e quasi per forza di inerzia, si è arrivati a conflitti spaventosi. Credo che dobbiamo fare appello alla coscienza di tutti perché questo esito sia evitato, in Ucraina e in Europa", ha aggiunto il governatore campano che ha promosso una manifestazione per la pace che dovrebbe svolgersi a fine ottobre a Napoli con il coinvolgimento "del mondo del volontariato, della cultura, della scuola, delle università, di singole personalità interessate a far crescere un movimento per la pace nel nostro Paese".

Secondo il presidente della Regione Campania

"la situazione è diventata estremamente complicata e parlare di pace sembra quasi un discorso improponibile oggi come oggi. Credo che - ha proseguito - dobbiamo proporci un obiettivo chiaro: il cessate il fuoco per un mese in Ucraina. La guerra sta avendo risvolti drammatici anche per quanto riguarda la crisi energetica e la crisi economica, e quindi sociale, nei nostri Paesi. Abbiamo veramente davanti mesi drammatici rispetto ai quali è necessario reagire e tentare di aprire varchi per un'iniziativa di pace", ha concluso De Luca. "Abbiamo avviato una mobilitazione che dovra' concludersi l'ultimo fine settimana di ottobre con una grande manifestazione a Napoli che veda il coinvolgimento del mondo del volontariato, della cultura, della scuola, delle universita', di singole personalita' interessate a far crescere un movimento per la pace nel nostro Paese". Cosi' il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta social del venerdi', ha presentato la manifestazione che si terra' a Napoli e che De Luca ritiene un "obbligo", per prendere "iniziative di massa a sostegno della pace", pur avendo detto "con chiarezza delle grandi responsabilita' della Russia nell'aggressione all'Ucraina". Per De Luca la scelta di scendere in piazza e' dettata dagli ultimi sviluppi, in particolare "l'annessione di 4 regioni dell'Ucraina ma soprattutto ha cominciato a circolare in maniera preoccupante l'ipotesi di utilizzo delle armi nucleari". "Questi due elementi a mio parere - dice De Luca - determinano una svolta profondamente diversa nella vicenda della guerra in Ucraina. Dobbiamo fare appello alla coscienza di tutti perche' questo esito sia evitato, in Ucraina e in Europa".

Il governatore campano De Luca

Avverte anche sulla necessita' di reagire e "tentare di aprire varchi per un'iniziativa di pace", perche' "per quanto riguarda la crisi energetica e la crisi economica, e quindi sociale, nei nostri Paesi, abbiamo veramente davanti mesi drammatici". Secondo De Luca, "di fronte all'ipotesi concreta di armi nucleari, da oggi il Governo italiano e i partiti politici hanno il dovere di dire al popolo italiano qual e' l'obiettivo che stiamo perseguendo in Ucraina". "Se e' quello di una vittoria militare, dobbiamo dire agli italiani che siamo in guerra", sostiene De Luca. "Non possiamo vivere in un'economia di guerra senza dirlo in maniera esplicita. Poi ognuno si assumera' le proprie responsabilita'". Nella diretta social, De Luca contesta anche l'atteggiamento non solo italiano di "appendice passiva della Nato, una sorta di segreteria distaccata di Stoltenberg che in questi mesi ha dato prove di grande ottusita' politica". "Abbiamo il dovere di reintrodurre nel linguaggio della politica la parola pace, che e' scomparsa", aggiunge il presidente della Regione Campania. "Non e' in discussione la nostra appartenenza chiara al campo occidentale e non e' in discussione la solidarieta' euro-atlantica, ma e' in discussione l'ottusita' e la chiusura del pensiero. Il presidente ucraino merita la nostra ammirazione per la resistenza che hanno messo in campo, tuttavia non puo' dire 'non si dialoga con nessuno'. Chi non vuole dialogare con nessuno dovra' assumersi la responsabilita' di risolvere i suoi problemi nazionali da solo". [sv slug="seguici"]
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