Nuovi dettagli inquietanti emergono dalla vicenda legata all'omicidio di Giulia Tramontano nella zona di Senago. Le videocamere di sorveglianza della zona avrebbero ripreso più volte gli spostamenti in auto di Alessandro Impagnatiello, il fidanzato della vittima, dopo il terribile evento.

Gli investigatori hanno confermato le sue confessioni, in cui ha ammesso di aver ucciso la ragazza incinta di sette mesi. Secondo quanto riferito, Impagnatiello avrebbe tenuto il cadavere di Giulia nel garage e nel bagagliaio della sua auto, cercando più volte di bruciarlo senza successo.

Le registrazioni delle videocamere di sorveglianza di Senago, il luogo in cui la coppia viveva, hanno confermato la veridicità delle affermazioni di Impagnatiello. Le riprese mostrano alcuni dei suoi spostamenti in macchina tra il 30 e il 31 maggio, la notte in cui si presume abbia disfatto del corpo di Giulia.

Giulia Tramontano insieme alla sua famiglia

Le indagini continuano su diversi fronti. Innanzitutto, gli investigatori stanno cercando di verificare se qualcuno abbia aiutato Impagnatiello nell'omicidio, anche se al momento non ci sono prove concrete a sostegno di questa ipotesi.

Giulia Tramontano, emergono nuovi dettagli dopo l'omicidio commesso da Alessandro Impagnatiello

Le ricerche sul telefono del trentenne sono in corso, poiché potrebbero fornire prove della premeditazione del delitto.

Un altro aspetto su cui gli inquirenti stanno concentrando i loro sforzi è la dinamica dell'uccisione. Le 37 coltellate inflitte a Giulia devono essere esaminate per determinare quante di esse siano state inflitte dopo la sua morte.

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