L'influencer Lorenzo Della Femine, noto come Mister Pella Pazzo, tragicamente colpito da un arresto cardiocircolatorio che gli è stato fatale. Nonostante il fatto che avesse solo 40 anni, Lorenzo oggetto di monitoraggio medico per diversi giorni ed era stato dimesso la mattina stessa in ospedale.

La sua improvvisa morte ha scosso molti, e si sono chiesti come una persona così giovane e attentamente monitorata potesse morire così repentinamente.

Il dottor Manuel Ruggiero, un medico del 118 presso l'Asl Napoli 2 Nord e presidente e fondatore dell'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", ha condiviso delle spiegazioni su Facebook riguardo alla possibile causa del malore fatale che ha colpito il 40enne. Ha evidenziato che la morte di Lorenzo è un triste esempio di quanto possa essere spaventosa e imprevedibile la "morte cardiaca improvvisa".

 
 
 
 
 
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Lorenzo ha fatto esami approfonditi, come una Tac con mezzo di contrasto e il monitoraggio frequente della pressione arteriosa. L'abbiamo ricoverato in ospedale solo tre giorni prima, dove aveva sicuramente sottoposto a elettrocardiogrammi e analisi del sangue, la morte è avvenuta in modo istantaneo.

Il dottor Ruggiero ha sottolineato che ci sono situazioni in cui anche i medici più esperti e competenti possono fare ben poco, e la morte cardiaca improvvisa può colpire senza preavviso. Ha invitato a riflettere sul fatto che, nella maggior parte dei casi, non c'è un "capro espiatorio" da incolpare, ma si tratta di eventi che devono essere accettati con tristezza e sofferenza. Questi eventi possono accadere a chiunque, indipendentemente dalla loro salute o dalle misure preventive adottate, e talvolta sono purtroppo inevitabili.

Morto Mister Pella Pazzo, le parole del medico:

“La morte del tiktoker Lorenzo Delle Femmine (Misterpellapazzo) è un esempio lampante di quanto sia terrificante ed effimera la “morte cardiaca improvvisa”. Lorenzo il giorno prima aveva fatto una Tac con mezzo di contrasto (uno degli accertamenti più completi). Si misurava più volte al giorno la pressione, era stato ricoverato in ospedale 3 giorni prima dove sicuramente faceva ECG ed analisi del sangue. Praticamente in questo periodo era il paziente più monitorato in assoluto, nonostante questo sono bastati 3 secondi per morire. Ci sono casi dove medici, professori e luminari possono fare ben poco. Si deve solo accettare l’evento morte con tristezza e sofferenza, senza per forza cercare un “capro espiatorio”, non è questo il caso, ma nella maggior parte dei casi quel “capro” siamo noi, personale sanitario”.

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