bara di una bambina morta e un cielo celeste
L'addio alla piccola Giulia

La città di Acerra è in lutto per la tragica scomparsa della piccola Giulia, la neonata di appena nove mesi che ha perso la vita nella notte tra sabato e domenica dopo essere stata aggredita dal pitbull di famiglia. I funerali si svolgeranno giovedì 19 febbraio nel Duomo di Acerra e potrebbero avvenire in forma privata su richiesta dei familiari.

L'autopsia e l'indagine della Procura di Nola

Oggi è stato effettuato l’esame autoptico sul corpo della bambina, come disposto dalla Procura di Nola, che ha aperto un fascicolo per chiarire le dinamiche della tragedia. Il padre della piccola, Vincenzo Loffredo, è attualmente indagato per omicidio colposo. L'uomo ha dichiarato agli inquirenti di essersi addormentato mentre la bambina dormiva nel letto matrimoniale, mentre la madre era al lavoro.

Esami tossicologici sul padre e il sequestro del pitbull

Le indagini hanno rivelato che Vincenzo Loffredo è risultato positivo ai cannabinoidi nei test tossicologici eseguiti presso la clinica Villa dei Fiori. Gli inquirenti stanno cercando di determinare se l'uso di sostanze abbia influito sulla sua capacità di vigilare sulla figlia. Nel frattempo, il servizio veterinario dell'ASL Napoli 2 Nord ha sequestrato il pitbull, che è stato trasferito in un canile. Dai suoi resti biologici verranno analizzate le mandibole per accertare la presenza di tracce umane riconducibili alla piccola Giulia.

Le telecamere di sorveglianza e le nuove ipotesi investigative

Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza posizionate davanti alla casa della famiglia. L'obiettivo è verificare se il padre fosse effettivamente in casa al momento della tragedia o se si fosse allontanato anche per un breve periodo, magari per acquistare sigarette al bar vicino.

La versione del padre: "Non mi sono accorto di nulla"

In un'intervista rilasciata tramite il suo avvocato Luigi Montano, Vincenzo Loffredo ha dichiarato:

"Giulia era sul pavimento. L'ho presa in braccio, aveva dei morsi sul volto, c'era il sangue, ma respirava ancora. Ho infilato le pantofole e sono corso alla clinica Villa dei Fiori, mentre chiamavo il 118. Avevo messo Giulia nel letto matrimoniale per giocare, poi si è addormentata. Io ero molto stanco e mi sono addormentato anche io."

L'uomo lavora in un bar di un distributore di benzina e ha un turno che va dalle 5 del mattino alle 14. Secondo la sua versione, la stanchezza lo avrebbe sopraffatto, impedendogli di rendersi conto di quanto stava accadendo. Tuttavia, gli investigatori stanno valutando ogni elemento per stabilire eventuali responsabilità.

Le prime dichiarazioni discordanti e la difesa dell'avvocato

Subito dopo l'accaduto, Loffredo aveva inizialmente raccontato in ospedale che la figlia era stata aggredita da un randagio in strada. Solo in un secondo momento ha corretto la sua versione, spiegando che l'attacco era avvenuto in casa. Il suo avvocato ha giustificato l'iniziale dichiarazione come il frutto di uno stato di shock e confusione:

"Ha detto una sciocchezza senza rendersene conto. Non era un tentativo di proteggere il cane, che ora odia profondamente. Si tratta di una tragica disgrazia, legata a una condotta incauta."

La vita della famiglia e i due cani in casa

La coppia, insieme alla loro bambina, viveva in un appartamento al primo piano, dove erano presenti due cani: Tyson, un pitbull di 25 chili, e Laika, una meticcia adottata nel 2023 da un canile. Il pitbull, che ha attaccato la neonata, non era registrato con un microchip, circostanza che ha portato a una denuncia nei confronti di Loffredo.

Un dramma che scuote l'intera comunità

La tragedia di Acerra ha suscitato grande dolore e sgomento tra i cittadini. Sui social media sono numerosi i messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia della piccola Giulia. La comunità attende con apprensione gli sviluppi delle indagini, mentre i genitori della bambina si trovano ad affrontare un dolore indescrivibile per la perdita della loro figlia.

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