ambulanza al pronto soccorso
La Procura di Palermo ha avviato un’indagine

Giuseppe Barbaro, un uomo di 76 anni ricoverato presso l'ospedale Villa Sofia di Palermo, è deceduto il 6 gennaio dopo 17 giorni di attesa per un intervento chirurgico alla spalla. La Procura di Palermo ha avviato un’indagine a seguito dell’esposto presentato dai familiari, che denunciano presunte negligenze da parte dei sanitari.

Le condizioni iniziali di Giuseppe Barbaro

Il 21 dicembre, Giuseppe Barbaro era stato ricoverato a Villa Sofia a causa di una frattura scomposta alla spalla sinistra, riportata dopo una caduta domestica. Secondo la figlia, l’uomo godeva di buona salute generale e non soffriva di patologie croniche.

Nei primi tre giorni di ricovero, Giuseppe è rimasto al pronto soccorso, in attesa di un posto nel reparto di Ortopedia. Solo il 24 dicembre è stato trasferito in reparto, ma senza che venisse programmato un intervento chirurgico.

Le accuse della famiglia: "Legato e malnutrito"

Secondo quanto denunciato dai familiari, Giuseppe Barbaro ha subito un trattamento inadeguato durante la degenza. La figlia ha dichiarato che il padre era stato legato al letto con fasce di plastica alle caviglie e al braccio destro, manifestando segni di confusione mentale e dissociazione. Solo dopo le proteste della famiglia, l’uomo è stato slegato.

Inoltre, la famiglia sostiene che Giuseppe non fosse in grado di alimentarsi autonomamente a causa della frattura, ma che il personale lo avesse classificato come paziente "autonomo". Solo il 30 dicembre è stata avviata la somministrazione di alimenti tramite flebo, quando le sue condizioni erano ormai critiche.

La diagnosi di polmonite e il peggioramento

Durante il ricovero, Giuseppe ha sviluppato una polmonite bilaterale. La figlia ha dichiarato di aver notato uno stato febbrile già nei primi giorni, ma che inizialmente era stato trattato solo con paracetamolo. Quando i medici hanno riscontrato l’infezione polmonare, i livelli di sodio nel sangue dell’uomo erano già molto alti, raggiungendo valori di 178, indice di grave disidratazione.

Nonostante la diagnosi di polmonite e il peggioramento delle sue condizioni, Giuseppe non è stato trasferito in terapia intensiva. Il 6 gennaio, l'uomo è deceduto.

L’indagine della Procura e l’autopsia

La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per fare luce sulle circostanze del decesso di Giuseppe Barbaro. La salma è stata sequestrata e sarà sottoposta ad autopsia presso l’Istituto di Medicina Legale. La famiglia, assistita dall’avvocato Andrea Dell’Aira, chiede giustizia per quello che ritiene un caso di malasanità.

Le dichiarazioni del primario di Ortopedia

Davide Bonomo, primario del reparto di Ortopedia dell’ospedale Villa Sofia, ha fornito una versione differente. «Il paziente non era in pericolo di vita quando è stato ricoverato per la frattura alla spalla. Successivamente, ha contratto una polmonite e le sue condizioni sono peggiorate, rendendo impossibile l’intervento chirurgico.»

Bonomo ha aggiunto che il paziente era stato valutato da pneumologi, cardiologi e anestesisti, e che le sue condizioni non permettevano di procedere con l’operazione. Secondo il primario, la polmonite non si sarebbe sviluppata in un solo giorno, ma era probabilmente già in incubazione al momento del ricovero.

Mattia Cossettini morto a 9 anni a Marsa Alam, il papà: «Mio figlio stava bene»
Pompei saluta Margherita Brancaccio: una vita dedicata all’amore e alla famiglia