Festival di Sanremo, l'apertura della kermesse canora porta con sé entusiasmi, attese. ma scatena anche proteste. Dopo i ristoratori ora è il turno dei lavoratori dello spettacolo.
"Leggeremo le lettere che abbiamo raccolto fino a quando i colleghi Amadeus e Fiorello non verranno a raccogliere il nostro bagaglio”. Così, per oltre due ore, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo e della cultura hanno letto le testimonianze di chi è fermo da oltre un anno.
Il lavoro nella filiera del lavoro artistico e intellettuale che ruota intorno a teatri, festival, eventi e fiere ha subito un colpo durissimo a causa della pandemia.
Riuniti nell’iniziativa "L’Ultima Ruota", hanno ripercorso a pedali il tragitto della Milano-Sanremo come annunciato la scorsa settimana. Hanno incontrato in diverse tappe altri colleghi e raccolto le loro storie, tutte differenti ma accomunate da precarietà e intermittenza del lavoro.
Sanremo, la protesta dei lavoratori dello spettacolo
Soprattutto discontinuità di reddito che, in tempo di Covid, si è trasformata per molti in ristori sotto i 400 euro mensili o cassa integrazione per cifre irrisorie. (
Ilfattoquotidiano.it)
Sanremo, proteste dei ristoratori
Campania: i ristoratori salernitani protestano. Ira contro Sanremo. Contestata la chiusura di tutti i locali, palestre, cinema e teatri mentre viene autorizzata la messa in onda del festival della canzone.
A poche ore dall’inizio della 71° edizione della manifestazione canora, i ristoratori salernitani, un po’ come accaduto nel resto d’Italia, mettono in atto una protesta.
Nei locali aderenti all’Associazione Aisp, infatti da ieri è affisso un cartello dove viene contesta la messa in onda del Festival. (
Salernonotizie)
Dpcm Draghi, cosa succede ora
Importanti novità per il
Dpcm Draghi.
Per quanto riguarda le cerimonie civili e religiose nel nuovo Dpcm le
Marche propongono di "
definire criteri oggettivi e rigorosi.
In modo tale che consentano ad ogni singola regione, in base alla situazione pandemica, di fissare regole e protocolli di sicurezza per permetterne la realizzazione".
Inoltre: "
In molti Comuni soprattutto di piccole dimensioni i mercati ma soprattutto le fiere a carattere mensile sono da considerare quale un servizio essenziale.
Si ritiene di prevedere che le fiere all'aperto non debbano essere vietate qualora si applichino le disposizioni di cui ai protocolli di sicurezza e alle normative anti-assembramento".
Infine nel Dpcm si propone:
"nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza e al fine di evitare anche disparità di trattamento, di permettere" nei centri commerciali alle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole e delle librerie" di rimanere aperte "anche nei giorni festivi e prefestivi non essendo esercizi commerciali".
E "
si rinnova la richiesta di riprendere in considerazione le riaperture delle palestre (presso locali al chiuso) e delle piscine, anche per lo sport di base ed amatoriale".
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