Emanuela Chirilli, il fratello: «È morta bruciata viva, era a Napoli per un compleanno»
La giovane 27enne pugliese è deceduta nel rogo di una struttura in Piazza Municipio. La famiglia: "Vogliamo la verità"
Emanuela Chirilli, 27 anni, originaria del Salento, ha perso la vita in un tragico incendio divampato nel B&B Covo degli Angioini a Piazza Municipio, Napoli. La giovane si trovava in città, probabilmente per festeggiare il compleanno di un’amica.
La notizia della sua morte ha lasciato un’intera comunità in lutto. Secondo il fratello Nicola, la famiglia è "tormentata dai dubbi" e cerca risposte su come sia potuto accadere un incidente così drammatico. Il corpo della ragazza è stato trovato vicino alla porta d’ingresso della stanza, probabilmente nel disperato tentativo di mettersi in salvo.
Un viaggio misterioso e l’ultima telefonata
Emanuela non aveva informato nessuno del suo viaggio a Napoli. Il fratello Nicola racconta l’ultima conversazione avuta con lei, pochi giorni prima della tragedia: «Mi aveva chiamato per sapere come stessi. Non sapevo che quella sarebbe stata la nostra ultima chiacchierata».
La madre ha scoperto del viaggio solo dopo averla contattata. Emanuela le aveva rassicurato di essere in un B&B e che sarebbe tornata il giorno successivo. Poche ore dopo, nella notte, si è consumato il dramma.
La sera prima della tragedia: gli ultimi momenti di Emanuela
Secondo alcune testimonianze, Emanuela aveva trascorso la serata con un gruppo di amici. Uno di loro ha riferito che la ragazza era stata accompagnata all’ingresso del B&B dopo aver bevuto qualcosa insieme. Poco dopo, l’incendio ha devastato la struttura, causandone la morte. Si sospetta che il rogo sia stato provocato da un cortocircuito.
Struttura sotto accusa: problemi di sicurezza e manutenzione
Nicola Chirilli ha espresso dure critiche nei confronti della struttura: «Abbiamo saputo che il B&B aveva avuto problemi negli ultimi anni. È evidente che i sistemi antincendio non hanno funzionato. Altrimenti mia sorella sarebbe ancora viva».
Le indagini stanno esaminando se ci siano state negligenze nei controlli o nella manutenzione del sistema di sicurezza.
Il ricordo di Emanuela: una vita dedicata ai bambini
Emanuela aveva superato un’adolescenza difficile con grande determinazione. Si era trasferita a Lecce per specializzarsi nell’assistenza ai neonati e lavorare in asili nido. Il fratello Nicola ricorda la sua passione per il lavoro e il diploma che le apriva le porte ai concorsi pubblici.
Durante l’estate, aveva lavorato in un villaggio turistico, occupandosi della biberoneria. «Era una ragazza piena di energia, sempre in movimento, anche sotto la pioggia, pedalando sulla sua bici», racconta Nicola.
Indagini in corso: un caso di omicidio colposo
La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo contro ignoti. È previsto l’incarico per l’autopsia nei prossimi giorni, che potrebbe chiarire le cause della morte.
Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire gli eventi. Il cellulare della giovane potrebbe fornire ulteriori dettagli sui suoi spostamenti e contatti.
Una comunità in lutto, una famiglia che cerca giustizia
Il fratello Nicola ha dichiarato che il loro unico scopo è scoprire la verità e individuare i responsabili di questa tragedia. La famiglia attende l’autorizzazione per poter celebrare i funerali e dare un ultimo saluto a Emanuela nel suo Salento.
La giovane sarà ricordata per la sua forza, il suo sorriso e la dedizione ai bambini, la sua grande passione. La tragedia di Emanuela Chirilli non è solo una perdita, ma un grido di giustizia per garantire che simili incidenti non si ripetano mai più.