La nuova amministrazione Trump, secondo il Wall Street Journal, starebbe considerando un piano che includerebbe l’esclusione dell’Ucraina dalla NATO, l’istituzione di una zona demilitarizzata lungo il fronte attuale e la cessione di territori contesi alla Russia come parte di un accordo. A poche settimane dall’insediamento, Trump potrebbe proporre sé stesso come mediatore nel conflitto, puntando a un ruolo attivo nelle trattative tra Kiev e Mosca. Intanto, Donald Trump Jr. ha recentemente postato su Instagram un commento critico verso Zelensky, indicando che il leader ucraino potrebbe "perdere il sostegno finanziario" dagli Stati Uniti.

La posizione della Russia

Nel clima di rumors e speculazioni, Mosca risponde attraverso l’agenzia di stampa Tass, che cita presunte informazioni in possesso del Servizio di intelligence estera russo (SVR). Secondo queste fonti, il Dipartimento di Stato americano starebbe preparando elezioni presidenziali e parlamentari in Ucraina, con l’obiettivo di sostituire Zelensky. La leadership americana starebbe esplorando diverse opzioni "legali" per attuare questo cambio, tra cui elezioni anticipate, per facilitare un nuovo assetto governativo più in linea con le aspettative di Washington.

La strategia americana secondo i servizi russi

I media russi interpretano il piano come parte della linea politica che Trump potrebbe perseguire, nonostante egli non abbia ancora ufficialmente formato la sua squadra di governo. Secondo l’intelligence russa, il piano americano includerebbe anche la creazione di un partito ‘filo-americano’ in Ucraina, con candidati favorevoli a Washington. Tuttavia, queste indiscrezioni restano nel regno delle ipotesi, visto che Trump non ha ancora assunto alcuna decisione formale.

Reazioni e contesto internazionale

Se confermati, questi segnali preannuncerebbero una svolta importante nella guerra tra Russia e Ucraina, che da quasi 1.000 giorni prosegue senza soluzioni definitive. La comunità internazionale osserva con attenzione le mosse del nuovo presidente americano, mentre il Cremlino e gli alleati di Mosca sperano che si aprano spiragli di dialogo. Resta tuttavia da vedere se e come queste strategie verranno effettivamente implementate una volta che Trump sarà ufficialmente in carica.

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