La tragica morte di Giulia Cecchettin ha provocato una forte reazione in Italia, con molte persone che hanno espresso dolore e rabbia.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha pubblicato un post sui suoi canali social affermando: "Se colpevole nessuno sconto di pena e carcere a vita". Tuttavia, queste parole hanno attirato critiche da parte della sorella della vittima, Elena, che ha espresso la sua disapprovazione su Instagram.

Elena, la sorella di Giulia Cecchettin, ha scritto:

"Il Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Filippo Turetta perché bianco e di buona famiglia. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Nella storia, Elena ha citato un post della scrittrice e attivista Carlotta Vagnoli, sottolineando che la Lega, insieme a Fratelli d'Italia, che ha però scelto l'astensione, ha votato contrariamente alla ratifica della Convenzione di Istanbul a maggio. La Convenzione del Consiglio d'Europa tratta la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Elena ha concluso affermando: "Così, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato". In un altro post successivo, ha invitato i suoi follower a partecipare a una manifestazione contro la violenza sulle donne, che si terrà domani alle 19:30 a Porta Portello, a Padova, durante la quale sarà anche ricordata Giulia.

Le prime parole di papà Gino sulla morte di Giulia Cecchettin

Affrontare la perdita di Giulia Cecchettin, la giovane vittima di un destino crudele a soli 22 anni, è un cammino tortuoso per Gino, suo padre. Le sue parole commoventi ci immergono in un abisso di dolore inimmaginabile e ci guidano attraverso la forza necessaria per continuare a vivere, malgrado la tragedia senza spiegazioni logiche.

"È un dolore tanto, inimmaginabile, atroce. Una parte di me che se ne va. Aveva solo 22 anni... una vita davanti spezzata, senza un motivo logico", confessa Gino Cecchettin al quotidiano La Repubblica. Queste parole riflettono la profondità della sofferenza che sta vivendo, sottolineando l'inconcepibilità del destino che ha colpito Giulia in modo così violento.

La speranza di ritrovare Giulia viva è svanita dopo sei giorni di angoscia. Gino visita il luogo del ritrovamento, ma la presenza dei medici impedisce il suo ultimo incontro con sua figlia. La condivisione di una foto su WhatsApp, in cui Giulia è ritratta accanto alla madre deceduta, aggiunge un tocco di struggente unità familiare oltre la morte. Continua a leggere qui

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