Milleproroghe 2025: stop alle multe per i no vax e revoca delle sanzioni per le attività chiuse
Il decreto approvato al Senato segna una svolta nella gestione post-pandemia
![milleproroghe](https://slyvi-tstorage.fra1.cdn.digitaloceanspaces.com/l117930082504_tml393713006337_332186014933_1739535312265243.png)
Il Decreto Milleproroghe 2025, approvato dal Senato il 13 febbraio 2025, introduce misure significative sul fronte post-pandemico. Con 97 voti favorevoli e 57 contrari, il testo passa ora alla Camera. Tra le novità principali, lo stop alle multe per i no vax e l’annullamento delle chiusure per le attività sanzionate durante l’emergenza Covid, grazie a un emendamento firmato da Fratelli d’Italia (FdI).
Misure principali: stop sanzioni e rottamazione giudizi
Il decreto prolunga la sospensione delle sanzioni per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale, in particolare per over 50, forze dell’ordine, insegnanti e personale universitario. Inoltre, vengono estinti i giudizi pendenti senza rimborso per chi ha già pagato. A questo si aggiunge l’annullamento della chiusura delle attività commerciali sanzionate durante la pandemia.
Fratelli d’Italia: “Un passo per la libertà”
La capogruppo di FdI in Commissione Covid, Alice Buonguerrieri, ha dichiarato: “Mettiamo una pietra tombale sul periodo Covid, caratterizzato da divisioni e norme vessatorie”. Ha inoltre ribadito che “Il vaccino non impedisce la trasmissione del virus, rendendo l’obbligo privo di senso”. FdI sottolinea che proseguire con le sanzioni equivarrebbe a “mettere mano alle tasche dei cittadini”.
Una decisione che divide l’opinione pubblica
La misura suscita reazioni contrastanti: sostenuta da chi la vede come un passo per la libertà personale, è invece criticata da chi teme possa alimentare la sfiducia nelle campagne sanitarie future.
Il Milleproroghe 2025, con le sue modifiche, si presenta come un simbolo della chiusura del capitolo pandemico. Mentre il decreto prosegue il suo iter parlamentare, il dibattito resta aperto tra chi esulta per la tutela delle libertà individuali e chi teme un pericoloso precedente per il futuro della sanità pubblica.