Chiara Petrolini, le bugie, le contraddizioni e quelle ricerche choc su Google
La studentessa di Traversetolo accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere, in internet scriveva: "quando puzza un cadavere"
Il caso di Chiara Petrolini, la 21enne studentessa di Scienze dell'Educazione di Traversetolo (Parma), è al centro di un’inchiesta che ha destato incredulità e shock. Indagata per omicidio premeditato e soppressione di cadavere, Chiara è accusata della morte e sepoltura dei suoi due neonati nel giardino della sua villetta. Le indagini hanno rivelato una serie di bugie, contraddizioni e ricerche online che suggeriscono una mente manipolatrice e fredda, che ha cercato di nascondere la verità dietro un apparente comportamento normale.
Le ricerche online di Chiara: dalle domande sul parto alla curiosità morbosa
Uno degli aspetti più inquietanti del caso sono le ricerche effettuate dalla giovane sui motori di ricerca. Stando ai documenti dell’ordinanza, ben dieci pagine dell’indagine sono dedicate alle ricerche fatte da Chiara prima del 18 agosto, la data in cui il secondo neonato è stato partorito e successivamente ucciso. Le sue query su Google sono sorprendenti, quasi come se stesse pianificando tutto in anticipo.
Tra le ricerche più disturbanti ci sono frasi come "Come stimolare le contrazioni", "dormi dormi ninna nanna" (il giorno prima del parto, il 6 agosto), e altre su come gestire il parto senza soffrire. Ma c'è anche una curiosità macabra: "dopo quanto tempo puzza un cadavere", che fa pensare che Chiara fosse consapevole delle implicazioni del suo atto e delle sue conseguenze.
Ma non tutte le ricerche sono macabre. Alcune riguardano interessi più banali, tipici di una ragazza della sua età, come "Cosa fare a New York?", "cover dell’iPhone 14" o "Emma Marrone". Questi dettagli contrastano fortemente con la gravità della situazione, mostrando come Chiara fosse in grado di passare da preoccupazioni quotidiane a un interesse morboso per la gestione della morte e della scomparsa di un corpo.
Le bugie di Chiara: una mente manipolatrice e calcolatrice
Le bugie raccontate da Chiara sono un altro aspetto centrale delle indagini. Quando i carabinieri la interrogano il 19 agosto, lei nega di aver ucciso i suoi figli, piangendo e cercando di convincere i genitori della sua innocenza. "Non l’ho ucciso", dice in un primo momento. E continuerà a mentire durante gli interrogatori successivi, dicendo di non aver mai partorito un altro bambino, nonostante le evidenti contraddizioni.
Una delle bugie più inquietanti riguarda la sua prima gravidanza. Quando sua madre le chiede se fosse accaduto qualcosa durante la gravidanza precedente, Chiara risponde inizialmente con un "No". Ma poi, alla fine, ammette: "Speravo che la pancia crescesse così qualcuno se ne sarebbe accorto". Questa ammissione rivela una freddezza e un’incapacità di affrontare la realtà della sua gravidanza, come se avesse cercato di evitare ogni responsabilità verso i suoi figli.
Le contraddizioni di Chiara: motivazioni e comportamenti post-parto
Nel corso degli interrogatori, emergono ulteriori contraddizioni nelle dichiarazioni di Chiara. Le motivazioni che avrebbe dato per l’uccisione dei neonati sono confuse e contraddittorie. In un primo momento, risponde che "è la prima cosa che mi è venuta in mente", per poi cambiare versione: "Li volevo, volevo dirlo ai miei genitori ma non ce l’ho fatta, non sapevo come dirvelo, avevo paura". Questo indeciso alternarsi tra giustificazioni riflette una personalità manipolativa, incapace di affrontare la verità.
Un altro episodio significativo riguarda il comportamento di Chiara subito dopo il parto. Nonostante avesse appena partorito un neonato morto, la giovane scrive agli amici di avere febbre e mal di pancia, cercando di minimizzare la situazione. Inoltre, comunica al suo datore di lavoro di essere affetta da un virus, ma poco dopo si presenta in un locale dove balla "perché stavo bene fisicamente e facevo finta di niente". Questo comportamento, che appare completamente fuori luogo data la gravità della situazione, dimostra una totale insensibilità verso la morte dei suoi bambini.
Un caso che solleva interrogativi sulla psicologia e responsabilità di Chiara
Il caso di Chiara Petrolini solleva interrogativi profondi sulla psicologia e le motivazioni della giovane. Le sue ricerche su Google, le bugie e le contraddizioni nelle sue dichiarazioni mostrano una personalità complessa, capace di manipolare e nascondere la verità pur di non affrontare le proprie responsabilità. Questo caso non solo coinvolge la morte di due bambini innocenti, ma mette anche in luce la necessità di comprendere le dinamiche psicologiche e sociali che possono portare a simili tragedie. La giustizia farà il suo corso, ma intanto questo caso continua a sconvolgere l’opinione pubblica e a stimolare un’ampia riflessione su temi delicati come la maternità, la psicologia e il ruolo della manipolazione.