Ucciso durante agguato di camorra: condannato a 19 anni il killer di Antimo Imperatore
L'uomo stava lavorando quando fu colpito a morte: la Corte di Assise di Appello di Napoli riconosce la sua innocenza

Un errore fatale durante un agguato di camorra ha spezzato per sempre la vita di Antimo Imperatore, operaio di 56 anni, ucciso mentre stava montando una zanzariera in casa di Carlo Esposito, obiettivo designato dei killer. I fatti risalgono al luglio 2022, quando Antimo, ignaro di tutto, si trovava per lavoro nell’abitazione di Esposito. In quel momento, un sicario fece irruzione e aprì il fuoco, colpendo prima lui e poi il vero bersaglio.
Oggi, a distanza di quasi tre anni, la Corte di Assise di Appello di Napoli (quarta sezione, presidente Loredana Acierno) ha condannato a 19 anni di reclusione Antonio Pipolo, 39 anni, ritenuto affiliato al clan De Micco. In primo grado, nel 2024, era stato condannato a 26 anni, ma senza il riconoscimento dell’aggravante mafiosa e delle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia.
La condanna al killer e il riconoscimento della vittima innocente
Il processo d’appello ha avuto un grande valore simbolico e giuridico: è stato finalmente riconosciuto, anche a livello giudiziario, che Antimo Imperatore è una vittima innocente della camorra. A rappresentare la famiglia dell’operaio, l’avvocato Alessandro Motta, che ha espresso soddisfazione per la sentenza:
“Finalmente possiamo dire che Antimo è stato riconosciuto per ciò che era: un uomo onesto, morto sul lavoro, assassinato ingiustamente da una mano camorristica.”
Oltre all’avvocato Motta, al processo hanno partecipato anche Gianmario Siani, legale della fondazione Polis, da anni in prima linea nella tutela delle vittime innocenti della criminalità organizzata, e l’avvocato Marco Buzzo, in rappresentanza del Comune di Napoli. Unanime la reazione: giustizia è stata fatta, anche se nulla potrà mai colmare il vuoto lasciato da Antimo.
Un esempio di dignità e lavoro spezzato dalla criminalità
Antimo Imperatore è morto mentre svolgeva il proprio mestiere, come ogni giorno, per amore della sua famiglia. Era un operaio specializzato, stimato e benvoluto da tutti. La sua uccisione ha suscitato indignazione e cordoglio in tutta la comunità e ha acceso i riflettori sull’assurdità della violenza camorristica, che continua a mietere vittime innocenti.
L’avvocata Concetta Chiricone, che ha rappresentato una delle figlie della vittima, ha sottolineato:
“Abbiamo sempre sostenuto che Antimo fosse una vittima innocente. Oggi lo Stato lo ha riconosciuto, e questa è una vittoria non solo per la famiglia, ma per tutta la società civile.”
Antimo simbolo di tutte le vittime innocenti
Il nome di Antimo Imperatore si aggiunge purtroppo alla lunga lista di cittadini innocenti uccisi dalla camorra, vittime inconsapevoli di faide e regolamenti di conti che nulla hanno a che fare con le loro vite. La sua storia è ora un monito contro l’indifferenza e un richiamo alla necessità di presidiare con la giustizia e la memoria i territori segnati dalla criminalità organizzata.