Scuola, c'è più di un ipotesi che si possa ancora rinviare. L'inizio delle lezioni il 14 settembre a scuola rischia il rinvio? A chiedere a gran voce un posticipo sono i presidi perché gli istituti non sono ancora pronti.
E se la Campania e la Calabria hanno già deciso che le classi non saranno aperte prima del 24 settembre (e nel salernitano si apre il 28), c'è chi comincia a muoversi a cinque giorni dalla data fissata dal ministero della Pubblica Istruzione.
L'ipotesi di rinvio
Attualmente le scuole riapriranno i battenti il 14 settembre in 13 regioni, mentre cinque hanno già chiesto e ottenuto di fissare la data al 24 e in Alto Adige le lezioni sono riprese lunedì scorso. Il Friuli Venezia Giulia ha optato per il 16.
La Sardegna apre le porte delle scuole agli alunni il giorno 22. Abruzzo, Basilicata, Calabria e Puglia posticipano con la Campania al 24.
Intanto però cominciano ad arrivare i primi contagi: la quarantena è scattata in un asilo nido di Pergine Valsugana in provincia di Trento, dopo che un bimbo è risultato positivo, così come a Montebelluna in provincia di Treviso mentre in Emilia-Romagna uno studente iscritto ai corsi di recupero ha fatto scattare il tampone per tutti a causa della sua positività.
I dirigenti scolastici, spiega oggi il Corriere della Sera, sono ancora alle prese con le misure di sicurezza e per questo chiedono di rinviare. Succede soprattutto nel Lazio e in Liguria:
Nel Lazio
Ci sono ancora 9 mila studenti senza spazi adeguati. E c’è chi rischia di poter riaprire ma poi di dover chiudere subito dopo, come il preside Roberto Scialis, liceo Joyce di Ariccia. «Abbiamo una succursale fatiscente con aule piccole», lamenta.
È una corsa contro il tempo, conferma Ester Corsi, dirigente del Mameli di Palestrina: «Sto facendo un sopralluogo per trovare soluzioni, ma ancora ho due classi “fuori”, ho chiesto alla Regione di rinviare».
L’assessore regionale all’Istruzione, Claudio Di Bernardino, ha chiarito che la decisione deve essere presa cono i sindaci.
E c’è chi, nel dubbio, ha deciso di andare oltre: come la dirigente dell’istituto di via Poseidone a Roma, che ha emanato una circolare per rinviare al 24 la riapertura.
«Rinviare? Più tempo si dà meglio è— commenta il presidente dei presidi Antonello Giannelli —. Ma le famiglie premono in direzione opposta».
La partita che si sta giocando è tutta qui.
Da una parte ci sono le famiglie che chiedono di poter tornare a portare a scuola i figli, anche per esigenze organizzative che l'emergenza coronavirus ha sconvolto.
Un ritorno alla normalità che però è osteggiato dal personale della scuola, che non pensa di poter garantire ad oggi la sicurezza sanitaria e il rispetto delle regole che il ministero ha dato.
In mezzo c'è la politica. Da una parte il governo che spera di far tornare tutto alla normalità. Dall'altra c'è l'opposizione pronta ad attaccare a testa bassa su un argomento che ha un grande peso elettorale.(IlTempo)
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