Roberto Burioni: «Il Covid? Non ha ancora la stagionalità dell'influenza. Va fatto il richiamo»
Il virologo spiega come il virus non sia ancora prevedibile come l'influenza e sottolinea l'importanza di mantenere aggiornato il sistema immunitario con il vaccino
Il Covid-19 continua a essere un tema di grande attualità, soprattutto in vista dell'arrivo dell'inverno. Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele, ha parlato dell'evoluzione del virus durante un’intervista a Che Tempo Che Fa condotta da Fabio Fazio. Burioni ha sottolineato come il Covid non abbia ancora assunto la stagionalità dell'influenza e come il virus continui a mutare, rendendo necessario il richiamo vaccinale per rafforzare la protezione.
“Il Covid non è ancora stagionale come l'influenza”
Durante il suo intervento, Roberto Burioni ha spiegato che, a differenza dell'influenza, il Covid-19 non segue ancora un ciclo stagionale prevedibile. «Il Covid sta girando perché purtroppo questo virus cambia in continuazione, non ha ancora la stagionalità dell'influenza perché è poco che è arrivato, magari la acquisterà nel futuro», ha detto Burioni. La mancanza di una stagionalità fissa rende il virus ancora imprevedibile e potenzialmente pericoloso, soprattutto in momenti di picco.
Burioni ha inoltre sottolineato che il Covid continua a mutare, dando origine a nuove ondate di infezioni. Questo significa che, nonostante molte persone siano già state vaccinate o abbiano contratto il virus, il sistema immunitario deve essere costantemente aggiornato. «Il virus muta e ci dà dei casi – ha spiegato Burioni –. Il modo per rinforzare il sistema immunitario è quello di fare il richiamo». Le mutazioni del virus rendono dunque fondamentale mantenere alta la guardia con i vaccini aggiornati.
Lo stato attuale della pandemia e il confronto con l'influenza
A differenza dell'influenza, che ha una chiara stagionalità e colpisce prevalentemente nei mesi freddi, il Covid-19 continua a manifestarsi in ondate irregolari. Questa differenza, secondo Burioni, è dovuta al fatto che il Covid è arrivato da relativamente poco tempo e non ha ancora acquisito un andamento stagionale. Tuttavia, è possibile che in futuro il virus si comporti in modo più prevedibile.
Il richiamo del vaccino resta, secondo Burioni, la soluzione più efficace per affrontare le mutazioni del virus e prevenire le forme gravi di malattia. Anche chi ha già contratto il Covid più volte, o chi è già stato vaccinato, dovrebbe considerare l'importanza di aggiornare la propria protezione. «Siamo immuni perché ci siamo vaccinati e l'abbiamo anche preso magari diverse volte», ha detto Burioni, sottolineando come la vaccinazione continui a essere fondamentale.
Burioni non ha escluso che, con il tempo, il Covid possa diventare una malattia stagionale simile all'influenza. Tuttavia, ha anche precisato che questo scenario non è ancora una realtà e che il virus, attualmente, continua a sorprendere per la sua capacità di diffondersi in momenti imprevisti. «Magari la stagionalità la acquisterà nel futuro», ha ipotizzato Burioni, invitando a non abbassare la guardia.
Le varianti e il pericolo di nuove ondate
La possibilità che nuove varianti del virus emergano è ancora molto concreta, e Burioni ha messo in guardia contro la tentazione di considerare il Covid un problema ormai superato. «Il Covid muta e ci dà dei casi», ha ribadito, suggerendo che il virus potrebbe continuare a evolversi e a creare difficoltà per il sistema sanitario.