La ragazza che ha denunciato Leonardo Apache La Russa per violenza sessuale: nuovi dettagli emergono dall'inchiesta. La ragazza che ha coraggiosamente denunciato Leonardo Apache La Russa, il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, per violenza sessuale, sta fornendo un resoconto dettagliato dell'incidente agli investigatori.

L'incontro si è svolto negli uffici della Polizia di Stato. Dove la vittima ha ripercorso la tragica notte del 18 maggio, iniziata nella discoteca Apophis di Milano e terminata a casa dell'ex compagno di scuola.

La sua testimonianza, depositata in procura in sette pagine suddivise in 23 punti, insieme al referto della clinica Mangiagalli e alla conversazione via chat con l'amica che l'accompagnava nel locale, rappresenta finora l'unica versione disponibile dei fatti, poiché La Russa non ha ancora rilasciato dichiarazioni. Tuttavia, i messaggi scambiati tramite WhatsApp rivelano alcuni elementi che potrebbero indirizzare le indagini in una nuova direzione, come un periodo di tre ore di cui non si ha traccia e la presenza di un'altra ragazza che potrebbe fornire testimonianza sugli eventi.

Nel pomeriggio, i pubblici ministeri ascolteranno anche le altre due ragazze coinvolte: l'amica con cui sono stati scambiati i messaggi e la conoscenza che ha incontrato la ragazza in discoteca.

Identificato l'amico di Leonardo La Russa

Nel frattempo, è stato identificato un amico di Leonardo Apache La Russa, conosciuto come "Nico il deejay", che avrebbe partecipato alla serata. Sebbene al momento non sia indagato, l'eventuale coinvolgimento del deejay nell'incidente potrebbe configurare il reato come violenza di gruppo.

Un altro elemento di rilievo emerso dagli scambi di messaggi è un "buco" di tre ore nella serata. La mattina successiva, la ragazza si è svegliata nel letto di Leonardo La Russa e ha iniziato a ricostruire gli eventi attraverso una conversazione con l'amica presente in discoteca. Tuttavia, la ragazza non ricordava nulla di quanto accaduto ed è stato lo stesso La Russa a riferirle di aver avuto un rapporto sessuale. L'amica ha ipotizzato che il ragazzo potesse averle somministrato una droga attraverso una bevanda. È proprio in questa conversazione che emerge la discrepanza tra gli orari riportati dalle due ragazze, aprendo la possibilità di un'indagine approfondita grazie alle telecamere di sorveglianza presenti sul luogo.

Nella chat il nome di un'altra ragazza

Menzionato anche il nome di un'altra ragazza che avrebbe trascorso la serata in discoteca e avrebbe incontrato la ragazza che ha denunciato La Russa jr. prima di bere quella bevanda che, secondo i messaggi, l'avrebbe resa "strana". L'amica rassicura la ragazza dicendo che solo la conoscente ha assistito alla scena. Questa persona sarà ascoltata dai pubblici ministeri per fornire ulteriori dettagli sull'incidente.

L'ipotesi che la vittima drogata emerge dagli scambi di messaggi tra le due ragazze. L'amica suggerisce che La Russa possa aver drogato la ragazza, mentre quest'ultima era inconsapevole. Tuttavia, la giovane già sotto l'effetto di stupefacenti assunti volontariamente, ma si ipotizza che possa essere stata drogata con una sostanza diversa. Questo aspetto rappresenta uno dei punti centrali dell'inchiesta condotta dai pubblici ministeri Rosaria Stagnaro e Letizia Mannella.

Intanto, il padre della ragazza denunciante ha deciso di rompere il silenzio, affermando che sua figlia è devastata dalla notte dell'incidente. Auspica che l'indagine sia condotta in modo imparziale, senza che il peso politico legato alla figura del presidente del Senato influisca sul processo.

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