GOVERNO RAMPELLI. “Un risultato importante, lo voglio dire con grande sobrietà ma con altrettanta decisione perché finalmente si considera il Nord Africa parte integrante di quel Mediterraneo su cui poggiano buona parte degli interessi dell'Europa.
Una centralità che si lega all’iniziativa del governo italiano, all'intraprendenza e alla visione impresse dal presidente Meloni che scuote finalmente un torpore geopolitico europeo verso l’Africa”.

Governo Rampelli: “Grazie Meloni”

“Meloni, Von der Leyen e Rutte  non sono andati a trattare isolatamente la questione migratoria, ma a individuare un preciso percorso di sviluppo economico per aiutare la Tunisia a riprendersi e a cooperare sul piano della produzione di energia.
La rivoluzione del fallimentare approccio voluto dalla sinistra sui cosiddetti movimenti secondari (ricollocare tra tutti gli Stati europei gli immigrati giunti sulle coste italiane), modificato con la terapia di agire per bloccare in accordo con il nord Africa gli spostamenti primari, proteggendo quindi i confini meridionali dell'Europa. Si offre una soluzione strategica alla crisi tunisina, si costruisce un approccio paritario, superando anche le modalità finora attuate da Cina e Russia. Si ripescano i valori della nostra civiltà”.
 

E ancora aggiunge:

“È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo ad Agorà.  

A proposito delle dichiarazioni del pres. Conte sul campo largo, “dal ’94  in poi si deve al centrodestra – ha osservato Rampelli - l’avvento del bipolarismo e la democrazia dell’alternanza. Non mi sembra che il centrosinistra sia capace di fare altrettanto. Ascoltando le parole del presidente Conte da Vespa, sembrava di sentire un politico della prima repubblica con le “convergenze parallele”. Io, che sono un addetto ai lavori, non ho capito niente…”. 

Per quel che riguarda le tasse, Rampelli ha precisato:

“C’è forte il desiderio di stabilizzare il cuneo fiscale e incidere ulteriormente sul costo del lavoro insieme a un altro obiettivo ancora più importante che è quello di rimettere in moto l’economia italiana creando ricchezza. I dati sono confortanti fin qui abbiamo un Pil stimato con diversi decimali in più rispetto alle previsioni, uno stato di salute positivo. L’Eurozona è in recessione tecnica, l’Italia no, cresciamo più di Stati Uniti, Germania e Francia”.

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