Sammy Basso
Sammy Basso, il funerale

Il mondo ha dato l'ultimo saluto a Sammy Basso, il giovane biologo veneto affetto da progeria, durante una cerimonia funebre che ha visto la partecipazione di oltre 5.000 persone. 

Il funerale, svoltosi nel campo sportivo di Tezze sul Brenta (Vicenza), ha rappresentato un momento di profondo cordoglio e riconoscimento per il ragazzo che ha vissuto la sua breve vita come un esempio di forza, determinazione e amore per la scienza.

Il feretro di Sammy è stato accolto da un lungo e commosso applauso quando è arrivato nel piazzale esterno della chiesa di Tezze sul Brenta, collegato allo stadio comunale, gremito di gente. Tra i presenti, familiari, amici, compagni di liceo, figure politiche di spicco come il governatore del Veneto Luca Zaia, il prefetto di Vicenza, e numerosi sindaci della zona. Tra i partecipanti anche due ragazzi italiani affetti anch'essi da progeria, la stessa rara malattia di cui Sammy è diventato simbolo.

La lettera di addio di Sammy: «Non ho perso la battaglia contro la malattia»

Durante la cerimonia, è stata letta una lettera scritta da Sammy nel 2017, con la richiesta specifica che fosse aperta solo dopo la sua morte. Le sue parole, lette dal vescovo di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, hanno toccato profondamente tutti i presenti. Sammy scriveva: «Pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, e due cose non mi piacevano: non poterci essere e non poter consolare chi avrebbe partecipato».

Nella lettera, il giovane esprimeva la sua volontà che il suo funerale fosse anche un momento di celebrazione, ricordando che aveva vissuto una vita piena e felice: «Se potessi tornare indietro, vorrei ancora essere al vostro fianco. Ho vissuto felicemente, da essere umano. Non ho perso la mia battaglia contro la malattia, perché non c'è stata nessuna battaglia». Sammy concludeva invitando tutti ad amare coloro che li circondano, sottolineando il valore delle relazioni: «Amate chi vi sta attorno... È stato un piacere percorrere la vita con voi».

L’omaggio delle istituzioni: un esempio per tutti

Durante il funerale, sono arrivati anche i messaggi di importanti figure istituzionali. Il Cardinale Piero Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha inviato un toccante ricordo di Sammy, definendolo «una luce accesa nel mondo» per il suo impegno a favore della pace e della ricerca scientifica. Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha voluto ricordare il giovane, definendolo «un grande veneto, un personaggio unico, autoironico e profondamente intelligente». Zaia ha sottolineato l’importanza di portare avanti la sfida che Sammy aveva lanciato per trovare una cura per la progeria.

L'amore degli amici: un ricordo di affetto e allegria

Gli amici di Sammy hanno voluto ricordarlo con affetto e qualche sorriso, come lui avrebbe voluto. Uno di loro ha rievocato momenti di vita quotidiana con Sammy, ricordando la sua determinazione e la sua voglia di vivere, nonostante le difficoltà fisiche imposte dalla progeria: «Avevi anche dei difetti, come quando insistevi nel voler ballare nonostante ti dicessimo di fare attenzione».

Con grande affetto, hanno ricordato le sue stranezze, come le coperte che non dovevano mai toccargli i piedi e le sue scarpe difficili da infilare al primo tentativo. Concludendo, hanno espresso la speranza che, grazie agli studi e alla determinazione di Sammy, un giorno un dottore possa dire a un bambino affetto da progeria che c’è una cura.

L'eredità di Sammy: un maestro di felicità

La figura di Sammy Basso è stata ricordata anche dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che lo ha definito un «maestro di felicità». Durante un intervento istituzionale, Fontana ha sottolineato come Sammy, con la sua brillante ironia e la gioia di vivere, abbia saputo diffondere scienza e valori, creando una rete di speranza e ispirazione.

L’impegno di Sammy nella ricerca e nella divulgazione delle malattie genetiche rare ha ispirato molte persone in tutto il mondo, e il suo lascito sarà un punto di riferimento per le future generazioni.

Sammy Basso ha lasciato un'impronta indelebile nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. La sua lotta contro la progeria non è stata una battaglia, come lui stesso ha detto, ma un esempio di come si può vivere appieno, con coraggio, dignità e amore.

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