Ospedali - Oggi i posti letto occupati da malati Covid nelle terapie intensive sono pari al 38% della disponibilità totale.
Questo già da quasi due settimane, superato dunque il livello d'allerta del 30%
La soglia del 40 per cento è stata oltrepassata nelle scorse ore. I ricoveri di pazienti Covid nei reparti italiani tornano sopra la soglia d'allerta del 40%.
Terapie intensive, preoccupati gli ospedali
E' quanto emerge dai dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali riferiti a ieri.
Da questi emerge come i pazienti positivi al Sars-Cov-2 siano ora il 42% di quelli ricoverati in Medicina interna, Infettivologia e Pneumologia.
Continuano a crescere i posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive, che sono ora pari al 38%
La soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche è individuata dal decreto di Aprile del Ministro della Salute.
Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.
Il numero degli stessi fa riferimento ai dati trasmessi periodicamente dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano al Ministero della Salute.
Adesso sono 12 le regioni oltre la soglia critica
Salgono a 12 le regioni che superano la soglia critica del 30% delle terapie intensive.
Oltre la soglia diventa difficile la presa in carico degli altri malati: Abruzzo (49%), Emilia Romagna (52%), Friuli Venezia Giulia (46%), Lazio (34%), Lombardia (57%);
Marche (61%), Molise (41%), Provincia autonoma di Trento (58%), Piemonte (55%), Puglia (37%), Toscana (41%) e Umbria (52%). I
Al 30% invece nella Provincia autonoma di Bolzano.
Per quanto riguarda i reparti di medicina interna, infettivologia e pneumologia, la soglia critica del 40%, individuata dal Decreto del Ministero della Salute.
I numeri sono questi : Abruzzo (45%), Emilia Romagna (55%), Friuli Venezia Giulia (47%), Lombardia (52%), Marche (65%), Molise (45%), Piemonte (59%), Puglia (46%) e Umbria (43%). Il Lazio si attesta, invece, al 40%.
L'epidemia è vero, sta rallentando. Ma i numeri sono ancora alti e queste soglie vengono spesso superate. Bisogna correre con i vaccini.
(Today)
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