Giancarlo Siani, 38 anni senza il giornalista ucciso dalla Camorra. Meloni: «Lo Stato a Caivano anche nel suo nome»
Oggi si commemorano 38 anni dalla tragica scomparsa di Giancarlo Siani, il giovane giornalista ucciso per mano di Cosa Nostra il 23 settembre 1985 sotto la sua abitazione nel quartiere napoletano dell'Arenella. In questa giornata speciale, la premier Giorgia Meloni ha reso omaggio al coraggioso giornalista durante un'intervista a Il Messaggero, affermando: "Saremo a Caivano e in tutta Italia, giorno dopo giorno, anche nel nome di Giancarlo Siani e del suo insegnamento: mai in ginocchio, sempre in piedi."
Nel corso dell'intervista, Meloni ha ricordato come Siani fosse un cronista precario che operava nella provincia di Napoli, raccontando la cruda realtà di quei territori. Tuttavia, Siani aveva una profonda convinzione che il destino di quelle aree non fosse segnato. La premier ha sottolineato che il destino di Caivano e di altri territori simili in Italia può essere cambiato, affermando che "Lo Stato deve tornare a fare lo Stato".
Meloni ha enfatizzato il diritto dei cittadini di Caivano e delle zone simili in Italia di pretendere che lo Stato assuma le proprie responsabilità, garantisca servizi, offra opportunità e fornisca risposte adeguate ai cittadini. Ha evidenziato la visione del suo governo di liberare Caivano dall'illegalità, ripristinare la sicurezza e promuovere la ricostruzione e la rinascita del territorio.
La premier ha concluso affermando che Caivano dovrebbe diventare un modello per il resto d'Italia e che il governo sta concentrando i suoi sforzi per dimostrare che, con determinazione, forza e costanza, è possibile apportare cambiamenti significativi. Ha promesso che il suo governo sarà presente, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, per onorare la memoria di Giancarlo Siani e perseguire l'obiettivo di essere sempre "in piedi", senza mai piegarsi di fronte alle sfide.
Manfredi: "Impegno e sacrificio di Giancarlo Siani sono un esempio"
"Il suo impegno e il suo sacrificio rappresentano ancora oggi un punto di riferimento, un esempio fondamentale per le nuove generazioni.
È stato un uomo che ha sempre cercato la verità e ha sacrificato la propria vita per la ricerca della verità ed ha testimoniato come l'impegno civile costituisca un aspetto fondamentale dell'essere cittadini".
"Ancora oggi Siani è una figura emblematica per tutti noi ma soprattutto per i giovani della nostra comunità", ha aggiunto. Parlando del suo personale ricordo di quel 23 settembre 1985, Manfredi ha detto: "Il primo momento fu di incertezza perchè non si conoscevano bene le cause dell'omicidio. Sinai era una figura conosciuta ma non notissima, poi dopo ci fu grande indignazione per come un delitto così efferato avesse colpito un uomo libero, un grande professionista, un grande giornalista".
Così Manfredi ricorda il giornalista durante la deposizione di una corona presso la targa intitolata a Giancarlo Siani. Presenti il presidente dell'ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, la presidente della municipalità Clementina Cozzolino, il referente di Libera per la Campania, Geppino Fiorenza, l'ex parlamentare e fratello di Giancarlo, Paolo Siani, l'ex parlamentare Nando Dalla Chiesa.