Chiara Jaconis
Chiara Jaconis

La morte di Chiara Jaconis, turista padovana di 30 anni, ha sconvolto Napoli, in particolare i Quartieri Spagnoli, dove è avvenuto il tragico incidente. 

La giovane stava passeggiando con il fidanzato lungo via Santa Teresa degli Spagnoli, quando è stata colpita da una statuina precipitata da un balcone. 

Le prime ricostruzioni della Procura di Napoli indicano che l'oggetto, una statuina a forma di elefante con motivi egiziani, sarebbe stata maneggiata e lasciata cadere da un bambino. Questo minore, secondo le ipotesi investigative, avrebbe portato la statuina fuori dal balcone e l'avrebbe involontariamente lasciata cadere, causando la morte della ragazza.

La statua: un oggetto da interno, non esterno

Sin dalle prime fasi delle indagini, è emerso che l'oggetto non era un ornamento esterno fissato su una ringhiera o appoggiato su un davanzale. Si trattava, invece, di un diffusore di profumo o di un soprammobile, probabilmente esposto all'interno dell'abitazione. Questo dettaglio è cruciale per comprendere come la statuina sia finita sulla testa di Chiara Jaconis: l'oggetto sarebbe stato portato fuori sul balcone e lasciato cadere accidentalmente.

La Procura indaga: omicidio colposo e responsabilità dei genitori

Attualmente, la Procura di Napoli, sotto la guida del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e del PM Ciro Capasso, sta esaminando la dinamica dell’incidente. L’inchiesta è per omicidio colposo, e le informazioni di garanzia sono state notificate ai genitori del bambino sospettato, per consentire loro di nominare consulenti in vista dell’autopsia e degli atti irripetibili.

Un elemento di complessità nell’indagine è legato al fatto che il presunto responsabile è un minore di età inferiore ai 14 anni, quindi non imputabile per legge. Questo pone un limite legale alla possibilità di perseguirlo penalmente, spostando l'attenzione sulle eventuali responsabilità oggettive dei genitori, anche se la situazione sembra essere stata un incidente imprevedibile.

La traiettoria dell’oggetto e il video dell’impatto

Uno degli elementi più importanti nelle indagini è la traiettoria seguita dalla statuina, descritta come un "proiettile di onice". Le autorità hanno raccolto prove che suggeriscono come l'oggetto abbia colpito prima un balcone ai piani inferiori, rallentando o deviando la sua traiettoria, prima di raggiungere Chiara Jaconis. Le riprese video dell’impatto mostrano la giovane camminare a un metro dal marciapiede, quando viene colpita da un oggetto che si era già spezzato in due. Questo rafforza l’ipotesi che la statuina non si sia staccata accidentalmente da una ringhiera o da una parete, ma sia stata portata all’esterno da qualcuno, probabilmente il bambino.

Le testimonianze dei vicini

Un altro elemento chiave nelle indagini sono le testimonianze degli abitanti del quartiere. Alcuni residenti hanno dichiarato che, in passato, oggetti come mollette e accessori domestici erano già caduti da uno dei balconi di quel palazzo. Tuttavia, nessuno dei vicini ha riconosciuto come propria la statuina con motivi egiziani, lasciando un vuoto nella ricostruzione dei fatti.

I genitori del bambino negano ogni coinvolgimento

Lunedì sera, gli inquirenti hanno mostrato la statuina ai genitori del bambino sospettato di averla fatta cadere. La loro risposta è stata ferma: «Quella statua non è nostra. Non ci appartiene, non è mai entrata nella nostra abitazione». I genitori hanno respinto con forza ogni accusa, sostenendo che loro figlio non ha nulla a che vedere con la tragica morte di Chiara Jaconis.

Questa posizione costringe gli investigatori a proseguire con ulteriori accertamenti, cercando di verificare chi fosse effettivamente presente nell’abitazione al momento dell’incidente e quale famiglia potrebbe essere legata all'oggetto fatale.

Le indagini proseguono

La Procura continua a indagare, cercando di ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e identificare le responsabilità. Il palazzo dove è avvenuto il tragico evento è abitato da diverse famiglie, e non tutte si affacciano direttamente sul punto in cui è caduta la statuina. Rimane ancora da chiarire chi sia il proprietario dell'oggetto e come sia potuto accadere un incidente così tragico.

La vicenda resta avvolta nel mistero, e la morte di Chiara Jaconis è un caso che scuote profondamente non solo la comunità di Napoli, ma anche quella di Padova, dove la giovane viveva.

 

 

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