De Magistris lascia Unione Popolare e Santoro. La nuova sfida: «Mi ricandido a sindaco»
L'ex magistrato pronto a scrivere il terzo libro: «Non correrò alle Europee, punto su Napoli»
Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli, ha deciso di dimettersi dalla carica di portavoce di Unione Popolare, una mossa che era nell'aria da tempo e che ha reso pubblica all'alba di lunedì tramite un post sulla sua pagina Facebook.
Questa decisione ha segnato la fine del suo coinvolgimento nel cartello politico, che ha faticato a decollare a causa di tensioni interne nella sinistra radicale.
De Magistris ha citato motivazioni di natura professionale, personale e politica per le sue dimissioni
Ha dichiarato che, nonostante ciò, rimarrà impegnato per il bene comune, mettendo a disposizione le sue esperienze passate come magistrato e sindaco. In particolare, ha sottolineato il suo impegno per la giustizia, la verità, la pace, la giustizia economica, ambientale e sociale, nonché la lotta contro la mafia e la corruzione.
Le dimissioni dell'ex sindaco di Napoli
Sono state innescate da dinamiche interne che si sono sviluppate nel corso dell'ultimo anno. In particolare, la decisione di Rifondazione Comunista di appoggiare Renato Soru nelle elezioni regionali in Sardegna ha rappresentato un punto di rottura. Questa scelta ha evidenziato le divisioni all'interno del cartello politico, che ha portato De Magistris a prendere questa difficile decisione.
Ora, De Magistris guarda nuovamente a Palazzo San Giacomo con l'obiettivo di tornare a fare il sindaco di Napoli
Questa aspirazione non è nuova, poiché ha già ricoperto la carica per due mandati consecutivi dal 2011 al 2021. Tuttavia, prima di affrontare le elezioni comunali, ci sono le elezioni europee e regionali che richiedono un'organizzazione adeguata.
L'annuncio delle dimissioni di De Magistris ha scosso il panorama politico locale, aprendo una serie di interrogativi sul futuro del cartello Unione Popolare e sulle sue prospettive. Nel frattempo, De Magistris si sta preparando per una nuova fase della sua carriera politica, concentrata principalmente sulla città di Napoli e sulle sue priorità.
Pubblico la lettera che ho inviato al coordinamento politico di Unione Popolare:
Care compagne e cari compagni, non più rinviabili ragioni di natura professionale e personale, su cui si sono aggiunte riflessioni anche politiche, non mi rendono più possibile ricoprire l’incarico di portavoce di unione popolare. La passione civile e la mia esperienza soprattutto di magistrato e di sindaco saranno come sempre al servizio del bene comune. Da combattente per la giustizia e per la verità, sarò sempre in prima linea per l’attuazione della costituzione antifascista, per la pace contro le guerre, per la giustizia economica, ambientale e sociale, per la questione morale (spina dorsale del mio agire istituzionale e politico), contro mafia e corruzione, per la fratellanza tra i popoli, per il sud e soprattutto per Napoli. Mi ritroverete sempre dalla parte degli oppressi e mai degli oppressori, a cominciare dalla madre di tutte le battaglie contro le ingiustizie che è la lotta per la liberazione della Palestina. In unione popolare ho avuto l’onore e l’onere di essere il portavoce di una comunità ricca di persone perbene che fanno politica per passione senza alcun interesse che non sia quello collettivo e ci ritroveremo in tante lotte per i diritti. Libero da questo ruolo politico potrò ancora e forse anche meglio, compatibilmente con i miei impegni professionali, essere utile per unire e costruire ponti di umanità.
In conclusione, le dimissioni di De Magistris rappresentano un punto di svolta nella politica locale, con ripercussioni che si faranno sentire nei prossimi mesi. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le mosse successive del politico napoletano.