Draghi inciampa e fa la prima gaffe: non ricordava i numeri della pandemia. Forse l'emozione, fatto sta che da chi ha salvato l'Italia già una volta non ce lo si aspetta.
Nemmeno da chi coi numeri ci ha sempre lavorato attraverso le banche. Ma torniamo al suo discorso sulla fiducia al Senato. Il premier ha parlato di circa 2 milioni. Una breve pausa e, in suo soccorso, è arrivato il suggerimento di Giancarlo Giorgetti.
Subito, quindi, Draghi si è corretto parlando di circa 2mila italiani ricoverati in area critica.
Il discorso in sintesi
"ll primo pensiero che vorrei condividere -afferma - riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti e io per primo".
Ringrazia il suo predecessore,
Giuseppe Conte, e assicura che il suo esecutivo non è una risposta al fallimento della politica.
"Si è detto e scritto che questo governo è stato reso necessario dal fallimento della politica. Mi sia consentito di non essere d'accordo.
Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità ma semmai, in un nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione, ne fa uno avanti nel rispondere alle necessità del Paese, nell'avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese che ben sanno quando è il momento di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità".
Draghi pensa ai giovani:
"Ogni spreco oggi è un torto alle future generazioni". E stabilisce alcuni paletti: "L'euro è irreversibile" questo governo nasce "nel solco dell'Ue e dell'Alleanza atlantica".
Poi aggiunge:
"Senza l'Italia non c'è Europa ma fuori dall'Europa c'è meno Italia: dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell'Unione europea".
Sulla scuola ribadisce:
"Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall'esperienza vissuta dall'inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza".
Insiste anche sulla necessità di investire nella ricerca, puntando all'eccellenza. Quanto alle riforme urgenti richieste dal Recovery plan, Draghi cita quella sugli investimenti pubblici, la revisione dell'Irpef per semplificare il sistema di tassazione, la riforma della pubblica amministrazione e della giustizia per aumentarne l'efficienza.(Adnkronos/Repubblica)
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