Raid vandalico a Ercolano: devastato il negozio di Piero Sabbarese, candidato a sindaco
Alla vigilia della candidatura, il consigliere comunale denuncia un atto intimidatorio mascherato da furto
Ercolano è stata teatro di un grave atto vandalico ai danni di Piero Sabbarese, consigliere comunale di Azione e prossimo candidato alla carica di sindaco.
Nella notte scorsa, il negozio di Sabbarese è stato devastato, in quello che appare come un raid più che un semplice furto. In un lungo post su Facebook, Sabbarese ha espresso tutta la sua preoccupazione, collegando quanto accaduto al clima di tensione che precede l'annuncio ufficiale della sua candidatura.
Un atto intimidatorio mascherato da furto
Nel suo post, Piero Sabbarese racconta l'episodio, evidenziando che questo non è il primo atto intimidatorio nei suoi confronti. "Due anni fa – scrive – mi fecero trovare quattro bossoli di pistola nel giardino e nella campana del mio negozio". Ora, a pochi giorni dalla presentazione della sua candidatura a sindaco, ha subito una nuova aggressione: il suo negozio è stato vandalizzato in modo sistematico. Sabbarese non crede alla teoria di un furto casuale. "Non credo alle coincidenze", afferma, descrivendo il raid come un atto premeditato, teso a distruggere più che a rubare. "Chi ruba – continua – non perde sei minuti su sette a devastare un locale. Volevano distruggere".
La battaglia per la sicurezza e la legalità
Piero Sabbarese è noto a Ercolano per la sua battaglia contro il degrado e l'illegalità. Da tempo denuncia la mancanza di sicurezza nella città, evidenziando problemi come il ritorno dello spaccio di droga e la presenza di bande di giovani che circolano in motorino senza casco, spesso protagonisti di aggressioni ai danni dei residenti. "Queste cose le ho sempre dette in Consiglio Comunale, anche suscitando l'ira di chi avrebbe dovuto aiutarci", sottolinea nel suo post.
La coincidenza temporale tra l'atto vandalico e l'imminente presentazione della candidatura solleva molti interrogativi. Sabbarese non accusa apertamente nessuno, ma il suo post lascia intendere che l'episodio possa essere legato alla sua attività politica e alle sue denunce contro il crimine locale.
Un messaggio di speranza e riconciliazione
Nonostante la gravità dell'accaduto, Piero Sabbarese non si lascia intimidire. Al contrario, il suo post si conclude con un messaggio di speranza e riconciliazione. "Mi dispiace – scrive – perché questo posto per me non è solo un luogo di lavoro, ma è la nostra casa. La casa di Michele, di Florinda, di Veronica, la mia casa". Sabbarese ringrazia calorosamente le persone che gli hanno offerto sostegno nelle ore successive al raid, e lancia un appello anche ai suoi aggressori: "Auguro loro la pace nel cuore, perché evidentemente non sanno cosa significhi guardarsi allo specchio con dignità e dormire sereni".
In un gesto di grande apertura, Sabbarese invita addirittura i responsabili del raid a partecipare alla presentazione della sua candidatura, prevista per il giorno successivo. "Noi li accoglieremo con il sorriso e li inviteremo a cambiare vita", conclude, rilanciando la sua visione di una città più sicura e giusta.
Un futuro incerto per Ercolano
L'episodio di vandalismo ai danni di Piero Sabbarese rappresenta un segnale inquietante del clima che si respira a Ercolano. La città, storicamente segnata da infiltrazioni criminali, si trova ora a un bivio. La candidatura di Sabbarese a sindaco, accompagnata dalla sua ferma posizione contro il crimine, potrebbe rappresentare un'occasione di cambiamento per l'area vesuviana. Tuttavia, resta da vedere se atti intimidatori come quello subito nelle scorse ore saranno in grado di scoraggiare questa nuova visione di legalità e trasparenza.
In ogni caso, l'evento solleva la necessità di un'azione più decisa da parte delle autorità locali e della comunità per garantire un clima di sicurezza, affinché simili episodi non si ripetano in futuro.