Ansia chiusura in Campania, De Luca lascia fare al governo. Si attende solo il nuovo Dpcm, le novità
Cresce l'attesa ora per ora per il prossimo Dpcm. E si guarda con grande attenzione alla Campania, in particolare sulla situazione epidemiologica attuale. I contagi in Campania registrano giorno per giorno record sempre più tragici: ieri raggiunti per la prima volta i 3.669 nuovi positivi su 20.860 tamponi. Nel frattempo il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha emanato l'ennesima ordinanza, la numero 87: obbligo di mascherine, blocco degli spostamenti tra province fino al 14 novembre, chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, coprifuoco alle ore 23. E a loro si aggiungono i decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri con altre limitazioni. A questo va ricordata anche la zona rossa. In Campania sono tre le città in cui è stata istituita: si tratta di Arzano, nella provincia di Napoli, e di Marcianise ed Orta di Atella, nella provincia di Caserta. Cosa potrebbe accadere tra oggi e lunedì? Il governatore De Luca si è reso conto a questo punto che gridare nelle consuete dirette del venerdì serve a poco, così come riportato da un'attenta analisi di Ciro Pellegrino di Napoli Fanpage. Duri provvedimenti locali serviranno a poco se non vanno a braccetto con restrizioni a livello nazionale. Adesso quindi si dovrà solo attendere. Ieri pomeriggio nella riunione dei ministri Boccia e Speranza con Regioni, Comuni e Province sulle misure del prossimo Dpcm-anti Covid le Regioni hanno chiesto misure uniformi per tutta Italia. Le ipotesi sono il blocco degli spostamenti fra regioni e pure alcuni lockdown territoriali nei posti in cui Rt e focolai (ma anche più semplicemente il numero di morti) stanno aumentando vertiginosamente. E oggi si lavorerà a misure territoriali e nazionali. E la Campania? I sindaci chiedono «chiusure pianificate in maniera chiara sulla base del rischio». Luigi De Magistris invece è dell'opinione completamente opposta: chiede addirittura di non chiudere proprio. «Arrivare adesso a un lockdown sarebbe una sconfitta» dice. Ma i contagi corrono e proprio nella provincia di Napoli ce ne sono più che nel resto della Campania, seguita da quella di Caserta. Sul fronte dei posti letto sono stati riallestite le tende dell'Esercito al Cardarelli: ospiteranno pazienti Covid che necessitano di osservazione ma non hanno gravi sintomi. I posti Covid stanno aumentando, ma la sanità campana che si è paralizzata su tutto il resto. E questo nei mesi a venire peserà tantissimo. Fonte: Fanpage Leggi anche Nuova ordinanza in Campania, De Luca non ci sta e risponde: "Chiudere le scuole è misura efficace" Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo