Crollo della Vela Celeste a Scampia: indagati diversi funzionari pubblici
Il cedimento provocò tre morti e 11 feriti, tra cui 7 bambini

Una decina di funzionari pubblici sono stati ufficialmente iscritti nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sul crollo del ballatoio della Vela Celeste di Scampia. L’incidente, avvenuto lo scorso 22 luglio poco dopo le 22:30, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre undici, tra cui sette bambini.
L’indagine mira a far luce sulle eventuali responsabilità legate alla mancata manutenzione della struttura e sul mancato sgombero degli occupanti, provvedimento che, pur essendo stato disposto da tempo, non era mai stato eseguito.
Focus dell’indagine: responsabilità e manutenzione
Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile di Napoli sotto la supervisione del sostituto procuratore Manuela Persico, appartenente alla sezione "lavoro e colpe professionali" della Procura di Napoli. Un ruolo centrale nell'inchiesta è stato ricoperto anche da due consulenti tecnici che hanno svolto accertamenti strutturali sul crollo.
Uno degli aspetti principali su cui si stanno concentrando gli inquirenti riguarda la responsabilità di coloro che avrebbero dovuto occuparsi della manutenzione dell’edificio e garantire la sicurezza degli occupanti. Il deterioramento progressivo della Vela Celeste era ben noto da anni e più volte erano stati lanciati allarmi sulla pericolosità della struttura.
Mancato sgombero e gestione dell’emergenza
Oltre alla questione della manutenzione, l'indagine punta il dito contro la mancata esecuzione degli ordini di sgombero. Da anni era stato disposto che l’edificio venisse evacuato per questioni di sicurezza, ma il provvedimento è rimasto per lungo tempo inattuato. Questo ritardo potrebbe aver avuto conseguenze drammatiche, contribuendo al tragico bilancio del crollo.
Funzionari pubblici indagati: nessun amministratore tra i coinvolti
Nel corso dell’inchiesta, sono stati ascoltati circa quindici professionisti e ingegneri del Comune di Napoli e della società partecipata "Napoli Servizi", responsabile della gestione e manutenzione degli immobili pubblici. Al momento, dalle informazioni disponibili, tra gli indagati non risultano esserci amministratori pubblici, ma solo tecnici e funzionari.
Collaborazione tra Procura di Napoli e Corte dei conti
L’indagine ha visto anche una cooperazione tra la Procura di Napoli e la Corte dei conti della Campania, con l’obiettivo di valutare eventuali sprechi di risorse pubbliche nella gestione del complesso delle Vele di Scampia. Gli investigatori stanno analizzando se vi siano stati errori o omissioni che abbiano aggravato la situazione dell’edificio, fino al tragico epilogo.
I possibili sviluppi dell'inchiesta
Le indagini sono ancora in corso e potrebbero emergere ulteriori responsabilità. La Procura di Napoli sta lavorando per chiarire il quadro completo delle cause che hanno portato al disastro, con l’obiettivo di individuare e perseguire eventuali colpevoli. Nei prossimi mesi, potrebbero esserci sviluppi significativi, tra cui nuovi indagati o ulteriori provvedimenti giudiziari.
Il crollo della Vela Celeste rappresenta un duro colpo per il quartiere di Scampia, già segnato da difficoltà sociali ed economiche. La speranza è che questa tragedia porti a un maggiore impegno nella sicurezza e nella gestione degli edifici pubblici per evitare che simili eventi possano ripetersi in futuro.