VICENZA. E' morto dopo giorni di agonia Mattia Grotto, 29 anni, originario di Zanè, in provincia di Vicenza. Vani i tentativi di portarlo in salvo.

Vicenza, la morte di Mattia Grosso

Il ragazzo era in coma farmacologico da giorni. Si era proceduto all'espianto di organi al quale il giovane aveva dato il suo consenso. La tragedia a Caorle. Mattia era da poco entrato in acqua ma la ragazza che era con lui non l'ha più visto. Allertato il bagnino del lido, il ragazzo è svanito nel nulla. Poi, la triste scoperta: il corpo riverso nell’acqua ha toccato la gamba ad un turista, che ha dato l’allarme. Effettuato il massaggio cardiaco, il giovane non dava segni di ripresa. La gravità delle condizioni di Mattia ha richiesto l’intervento di un medico, giunto sul posto in elicottero, per fare prima. Non è servito. Allora il tentativo disperato di salvarlo, trasportandolo d’urgenza all’ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia. Non ce l’ha fatta. Mattia era un ragazzo giovane, amante della natura e della libertà. Ha smesso di vivere ieri, dopo sei giorni trascorsi in ospedale, tra la vita e la morte. Le speranze erano poche, tanto che già al suo arrivo in ospedale è stato sedato ed è entrato in coma farmacologico. L’acqua ingerita aveva danneggiato già in maniera importante il fisico del ragazzo. Il giorno dopo il malore i medici hanno comunicato ai genitori di Mattia che il figlio si avviava verso la morte cerebrale. Lunedì l’encefalogramma era quasi piatto, salvo il segnale d un’attività cerebrale quasi impercettibile. Il decesso, purtroppo, è arrivato ieri. Aveva dato il consenso alla donazione degli organi, che sono stati espiantati.

La madre: "Mi sono sentita cadere il mondo addosso"

“Mi è stato detto che Mattia stava andando verso la morte cerebrale – racconta la madre – Si parlava di ore o giorni ma i medici non mi hanno lasciato speranza. Mi sono sentita cadere il mondo addosso”. La scienza si era arresa con Mattia, visto che l momento del suo arrivo in ospedale c’era ben poco da fare. I genitori non hanno potuto che vocassi alla fede e pregare per tutto il tempo di permanenza di Mattia in reparto. Poi il cuore si è fermato. “Mattia ora è un’anima libera – ha dichiarato ancora la madre -. La libertà è una cosa che aveva sempre rincorso. Adesso lui è luce pura e ci guiderà nel nostro cammino terreno”. Fonte: Fanpage Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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