Cecilia Sala libera, l'aereo è atterrato a Ciampino
Meloni,Tajani e Gualtieri ad accoglierla. Il papà: «Orgoglioso di lei»
L'aereo che ha riportato Cecilia Sala in Italia è atterrato oggi all'aeroporto di Ciampino. La giornalista del Foglio e di Chora Media, detenuta per settimane in Iran, è stata accolta calorosamente da figure istituzionali di rilievo, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Cecilia Sala atterra a Ciampino: un'accoglienza speciale
L'arrivo di Cecilia Sala allo scalo romano ha rappresentato un momento carico di emozione. La giornalista, sorridente e con una maglia scura, è stata immortalata mentre salutava Giorgia Meloni. L'immagine, pubblicata sui social dal compagno Daniele Raineri, giornalista de Il Post, ha rapidamente fatto il giro del web. Sullo sfondo si notano anche Tajani e Gualtieri, simbolo di un'accoglienza che ha coinvolto tutto il Paese.
L'atmosfera è stata caratterizzata da un profondo senso di sollievo e gratitudine, con Sala che è apparsa serena nonostante l'incubo vissuto. La sua liberazione rappresenta un importante traguardo per la diplomazia italiana.
La reazione delle istituzioni: Meloni e Mattarella protagonisti
Giorgia Meloni ha avuto un ruolo chiave nella trattativa che ha portato alla liberazione di Cecilia Sala. La premier, presente all'aeroporto di Ciampino, ha accolto personalmente la giornalista, dimostrando un forte impegno istituzionale. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo apprezzamento, complimentandosi con Meloni per l'esito positivo della vicenda. Successivamente, Mattarella ha telefonato alla madre di Cecilia Sala per condividere la gioia del ritorno a casa.
Le dichiarazioni del padre di Cecilia Sala
Renato Sala, padre della giornalista, ha raccontato con emozione i momenti successivi al contatto con la figlia. «Mi ha detto: ‘Papà, non piangere, è finito un incubo che è durato tantissimo’. Sono orgoglioso di lei, è stata una donna forte», ha dichiarato al TG1. Ha poi sottolineato l'importanza del sostegno ricevuto dalle istituzioni e dal Paese intero durante questa difficile esperienza.
Il contesto diplomatico e il caso Abedini
La vicenda si inserisce in un quadro diplomatico complesso. In parallelo al ritorno di Sala, si è discusso del possibile rilascio di Mohammad Abedini Najafabadi, ingegnere iraniano detenuto in Italia su richiesta degli Stati Uniti. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiarito che non c'è stato alcun collegamento tra le due questioni, ribadendo che l'incontro a Palazzo Chigi riguardava temi interni come la separazione delle carriere e l'applicativo App Giustizia.
La posizione dell'Iran sui giornalisti stranieri
In una nota ufficiale, il Ministero della Cultura e dell'Orientamento Islamico iraniano ha dichiarato che la politica del Paese è sempre stata orientata alla protezione dei diritti legali dei giornalisti stranieri. Nonostante ciò, la detenzione di Cecilia Sala ha sollevato preoccupazioni internazionali, richiamando l'attenzione sul delicato equilibrio tra libertà di stampa e relazioni diplomatiche.
Una giornata di orgoglio nazionale
Il ritorno di Cecilia Sala ha unito il Paese in un momento di gioia collettiva. Pier Ferdinando Casini, leader dell'opposizione, ha elogiato l'operato di Giorgia Meloni, definendola il “match winner” della vicenda. «Prima delle divisioni politiche viene l'Italia», ha affermato in un video pubblicato sui social.
La liberazione di Cecilia Sala e il suo rientro in Italia segnano una giornata importante per la diplomazia e per la libertà di stampa. Il ruolo delle istituzioni italiane è stato determinante, dimostrando un approccio unito e risolutivo. Questo evento resterà un simbolo di come la collaborazione internazionale e la determinazione possano superare anche le situazioni più difficili.