Meloni: "Sul Patto di Stabilità la partita è aperta, l'Italia ha una politica seria"
L'intervento di Giorgia Meloni alla Camera solleva interrogativi sul Patto di Stabilità e sottolinea l'importanza della politica economica nazionale
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento alla Camera in vista del prossimo Consiglio Ue, affrontando principalmente il tema del Patto di Stabilità. Ha dichiarato che nonostante l'ultima bozza abbia suscitato soddisfazione, la partita non è ancora chiusa.
"Se nonostante una trattativa difficilissima la partita è ancora aperta e l'accordo finale posticipato" a una nuova riunione Ecofin dopo il Consiglio Ue è "perché a Bruxelles tutti riconoscono che la posizione italiana è sostenuta da una politica di bilancio seria che anche oggi voglio rivendicare", ha affermato Meloni.
La leader politica ha inoltre evidenziato l'aspetto virtuoso dell'Italia, citando l'avanzo primario, il sistema pensionistico tra i più equilibrati d'Europa e dati macroeconomici stabili e soddisfacenti.
Meloni ha sottolineato la necessità di una governance eccezionale per una situazione eccezionale, ribadendo l'importanza di una gestione prudente delle risorse. Ha anche espresso soddisfazione per l'ultima bozza di accordo sul Patto di Stabilità, evidenziando la considerazione degli interessi maturati sul debito contratto per gli investimenti effettuati sulla transizione verde e digitale.
Rispondendo a un commento sull'austerità, il premier ha affermato che l'Italia ha smesso di sperperare fondi con programmi come il Superbonus, il Reddito di cittadinanza e i monopattini.
Inoltre, Meloni ha sottolineato l'importanza che l'Ue concentri il suo lavoro sui grandi temi, lasciando agli Stati membri le questioni più vicine alla vita dei cittadini, rispettando la sussidiarietà.
La sua dichiarazione ha scatenato una serie di reazioni, tra cui quella di Giuseppe Conte del M5S. Questi ha invitato Meloni a prendere provvedimenti nei confronti dei suoi ministri coinvolti in vicende giudiziarie, accusando la sua coalizione di degrado istituzionale.