Usa, sparatoria durante funerale a Washington: un morto e 3 feriti
USA SPARATORIA FUNERALE. Una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste gravemente ferite a seguito di una sparatoria avvenuta a Washington, durante il funerale di una vittima di omicidio.
Il capo della polizia metropolitana, Robert Contee, ha riferito che un agente di polizia stazionava nei pressi dell'agenzia di onoranze funebri nell'area nordorientale della città, quando è iniziata la sparatoria, intorno alle 12.30 (ora locale).
Usa, sparatoria funerale - La polizia non ha effettuato alcun arresto
La sparatoria è avvenuta circa 20 minuti dopo la conclusione del funerale della vittima di un omicidio, uccisa a marzo. A richiedere la presenza dell'agente di polizia era stata la famiglia della vittima.
Ad essere colpite sono state almeno quattro persone. Un uomo è morto, mentre altri due uomini e una dona sono stati trasportati in ospedale in condizioni critiche. La polizia non ha effettuato alcun arresto.
Usa, 'attacco a indagine Trump': Bragg fa causa a presidente commissione Giustizia
Il procuratore di Manhattan, Alvin Bragg, ha fatto causa al presidente repubblicano della commissione Giustizia della Camera, Jim Jordan. Nell'intento di bloccare le interferenze dei Repubblicani nel procedimento a carico l'ex presidente Donald Trump.
Il ricorso, presentato al tribunale federale del Distretto meridionale di New York, accusa Jordan di avere lanciato "un attacco sfacciato e incostituzionale" all'indagine contro Trump. E una "aperta campagna per intimidire e attaccare" il procuratore distrettuale Bragg, responsabile dell'incriminazione dell'ex presidente.
Bragg punta così ad impedire a Jordan e ad altri suoi colleghi repubblicani del Congresso di portare avanti il mandato a comparire nei confronti di Mark Pomerantz, che un tempo faceva parte dell'ufficio di Bragg.
Pomerantz si è dimesso all'inizio dello scorso anno, dopo che Bragg, che aveva da poco assunto il ruolo di procuratore, aveva deciso allora di non procedere con le accuse contro Trump. I legali di Bragg, scrive il New York Times, punano anche ad impedire ulteriori provvedimenti di questo tipo da parte dei repubblicani del Congresso. Jordan non ha escluso la possibilità di chiamare a testimoniare lo stesso Bragg.
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