Migranti in Albania: Meloni valuta un nuovo decreto per i centri di accoglienza
Possibile trasformazione in CPR per il trattenimento dei migranti irregolari
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Il governo Meloni sta valutando un nuovo decreto per modificare la gestione dei centri per migranti in Albania, dopo le difficoltà riscontrate nei mesi scorsi. Secondo indiscrezioni, l'ipotesi sul tavolo sarebbe quella di trasformare le strutture attuali in Centri di permanenza per i rimpatri (CPR), consentendo il trattenimento dei migranti irregolari destinatari di un decreto di espulsione.
La questione resta aperta dopo che tutti i migranti trasferiti nelle strutture albanesi sono stati riportati in Italia. Tuttavia, l'esecutivo è intenzionato a mantenere in piedi l'accordo con il governo di Edi Rama e a rivedere il funzionamento dei centri, valutando un intervento prima della sentenza della Corte di giustizia europea, prevista per il 25 febbraio.
Le possibili modifiche
L'idea principale sarebbe quella di evitare la necessità della convalida da parte dei giudici per il trattenimento nei centri, elemento che finora ha reso difficile l'attuazione del piano. Inoltre, come riportato dal Corriere della Sera, il governo potrebbe decidere di cedere la gestione delle strutture direttamente all’Albania, riducendo così l'onere dell'Italia.
La premier Giorgia Meloni avrebbe già discusso la questione con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, ma al momento non è stata presa alcuna decisione ufficiale. L’argomento non sembra essere nell’agenda immediata del Consiglio dei ministri, anche se potrebbe essere affrontato nelle prossime settimane.
Le critiche delle opposizioni
La proposta ha scatenato dure reazioni da parte delle opposizioni. Simona Bonafè (PD) ha definito il piano una "follia istituzionale" che rischia di creare uno scontro tra poteri dello Stato senza precedenti. Pierfrancesco Majorino, responsabile delle politiche migratorie del PD, ha chiesto di chiudere il progetto albanese, restituendo gli 800 milioni di euro previsti per la gestione dei centri ad altri settori, come sanità e sicurezza.
Anche Alleanza Verdi e Sinistra e Più Europa si sono schierati contro la misura. Filiberto Zaratti ha accusato il governo di essersi infilato in un “pasticcio” che continua a sprecare fondi pubblici, mentre Riccardo Magi ha definito il piano “una procedura illegittima”, affermando che "perseverare è meloniano".
I costi dell’operazione e il parere dell'opinione pubblica
Un recente sondaggio YouTrend per Sky TG24 ha mostrato che il 49% degli italiani boccia l'accordo con l'Albania, mentre il 42% ritiene che i magistrati abbiano agito per contrastare l'esecutivo. Inoltre, il 43% degli intervistati ritiene che la decisione sui Paesi di origine sicuri spetti all'Unione Europea.
L’idea del governo di trasformare i centri albanesi in CPR è ancora in fase di studio e potrebbe subire ulteriori modifiche nelle prossime settimane. Tuttavia, il tema resta caldo e le polemiche politiche non sembrano destinate a placarsi.