Papa Francesco: "No alle doppie vite, la castità è un amore che si dona"
Durante l’omelia nella Basilica di San Pietro, il Pontefice ribadisce l’importanza della castità nella vita consacrata e lancia un monito contro le ambiguità nelle scelte.
In occasione della Giornata Mondiale della Vita Consacrata, Papa Francesco ha pronunciato un’omelia nella Basilica di San Pietro, rivolta a religiose e religiosi. Il Pontefice ha posto l’accento sulla castità consacrata, ribadendone il valore come testimonianza dell’amore di Dio e ammonendo contro il rischio delle doppie vite, che possono scaturire da una fragilità spirituale e affettiva.
Il valore della castità: un amore che si dona
Papa Francesco ha spiegato che la castità nella vita consacrata non è un semplice sacrificio, ma un’espressione di amore totale verso Dio. “La sua professione, nella rinuncia all’amore coniugale e nella via della continenza, ribadisce il primato assoluto, per l’essere umano, dell’amore di Dio, accolto con cuore indiviso e sponsale e lo indica come fonte e modello di ogni altro amore”, ha dichiarato il Papa.
Ha poi sottolineato come il mondo contemporaneo sia segnato da forme distorte di affettività, spesso improntate all’edonismo e all’egoismo, in cui si cerca più la soddisfazione personale che la profondità di un incontro autentico. “Ciò genera nelle relazioni atteggiamenti di superficialità e precarietà, egocentrismo ed edonismo, immaturità e irresponsabilità morale”, ha aggiunto.
"No alle doppie vite, la lotta è quotidiana"
Uno dei passaggi più incisivi dell’omelia ha riguardato il rischio di condurre un’esistenza ambigua all’interno delle comunità religiose. “È importante prendersi cura della crescita spirituale e affettiva delle persone, nella formazione iniziale e in quella permanente, perché la castità mostri davvero la bellezza dell’amore che si dona”, ha affermato Francesco.
Il Papa ha messo in guardia dai "fenomeni deleteri", che possono emergere in chi vive la castità senza una solida base spirituale e psicologica: “Non prendano piede fenomeni come l’inacidimento del cuore o l’ambiguità delle scelte, fonte di tristezza e insoddisfazione e causa, a volte, in soggetti più fragili, dello svilupparsi di vere e proprie ‘doppie vite’”.
Ha poi aggiunto che la lotta contro questa tentazione deve essere quotidiana, perché solo attraverso una consapevole adesione ai valori della vita consacrata si può vivere con autenticità la missione religiosa.
La castità come testimonianza nel mondo moderno
In un’epoca segnata dalla crisi delle relazioni e dall’individualismo crescente, il Papa ha ricordato che la castità non è una negazione dell’amore, ma una forma più alta di donazione. “La castità consacrata mostra all’uomo e alla donna del ventunesimo secolo una via di guarigione dal male dell’isolamento”, ha spiegato, sottolineando il valore di un amore libero e rispettoso.
L’importanza della formazione continua
Per evitare derive negative, il Pontefice ha ribadito la necessità di un’attenzione costante alla crescita spirituale di religiose e religiosi. Ha insistito sul ruolo della formazione iniziale e permanente, per garantire che la castità sia vissuta con gioia e non come un’imposizione forzata.
“La medicina per l’anima è incontrare religiose e religiosi capaci di una relazionalità matura e gioiosa. Sono un riflesso dell’amore divino”, ha detto Francesco, sottolineando come il vero compito di chi sceglie la vita consacrata sia testimoniare l’amore di Dio nel mondo.
Con le sue parole, Papa Francesco ha offerto una visione profonda della castità, lontana dai pregiudizi e dai luoghi comuni. Più che una rinuncia, la castità è un segno dell’amore autentico, capace di generare relazioni sane e rispettose. Allo stesso tempo, il Pontefice ha richiamato alla necessità di vigilare contro la tentazione delle doppie vite, affinché la testimonianza religiosa rimanga credibile e autentica. Un messaggio forte, che invita a riscoprire il vero significato della vita consacrata nel mondo contemporaneo.