Chiara Petrolini
Chiara Petrolini

Il caso di Chiara Petrolini, la giovane di 22 anni accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due neonati nel giardino della casa di famiglia a Traversetolo, continua a scuotere l’opinione pubblica. Un dettaglio inquietante emerso recentemente riguarda alcuni video che Chiara aveva pubblicato su TikTok. 

In uno di questi, scherzava con un’amica chiedendo: «Chi verrà arrestata per prima?» e «Chi resterà incinta per prima?». Questi video, che all'epoca sembravano solo un gioco tra adolescenti, oggi sembrano premonitori e gettano ombre su una vicenda tragica e complessa.

Il "video presagio" che oggi inquieta

Anni fa, Chiara condivideva momenti di leggerezza sui social, come molte adolescenti, con video che riprendevano la sua quotidianità. Tra questi, il video sopra menzionato appare oggi come un oscuro presagio, considerando che la giovane è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio premeditato. Nel giardino della sua casa, il 9 agosto, è stato trovato il corpo di un neonato, mentre un mese dopo è stato scoperto il cadavere di un altro bambino, nato un anno prima. Gli esami del DNA hanno confermato che Chiara e il suo fidanzato storico sono i genitori di entrambi i neonati.

L'interrogatorio e le tante bugie di Chiara Petrolini

Giovedì, Chiara affronterà un interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari (GIP). Non è ancora chiaro se deciderà di rispondere alle domande o di avvalersi della facoltà di non rispondere. Finora, la sua versione dei fatti è stata contraddittoria e piena di bugie. Inizialmente, aveva dichiarato che il primo bambino fosse nato morto, raccontando di un parto in solitudine. Tuttavia, gli esami medico-legali hanno rivelato che il neonato era vivo al momento della nascita, ma è morto dissanguato a causa di un taglio al cordone ombelicale.

Le bugie di Chiara non si sono fermate qui. Ha anche negato di essere stata incinta in precedenza, nonostante il secondo corpo fosse stato ritrovato nel giardino della casa. Inoltre, le sue ricerche online dimostrano che la ragazza aveva cercato informazioni su come accelerare il parto e su altre modalità relative alla gravidanza, smentendo le sue dichiarazioni iniziali.

Le colpe dei genitori secondo la criminologa Bruzzone

Un altro aspetto che ha suscitato discussioni è il ruolo della famiglia di Chiara. In un’intervista durante il programma Zona Bianca, la criminologa Roberta Bruzzone ha espresso una visione critica verso i genitori della ragazza, sostenendo che essi siano, in parte, colpevoli indiretti della situazione. Secondo Bruzzone, la famiglia non ha svolto un ruolo sufficientemente attento e protettivo nei confronti di Chiara. «Le spiegazioni di questo gesto vanno cercate all'interno del suo modo di intendere se stessa, nel rapporto con la famiglia che non è stata così contenitiva e attenta e che oggi si trova a fare i conti con una situazione nata, cresciuta e svolta sotto i loro occhi», ha affermato la criminologa.

Le dichiarazioni della Bruzzone mettono in luce un aspetto centrale: l'importanza del ruolo della famiglia nell'evitare che certe tragedie si consumino. I genitori, secondo la criminologa, avrebbero potuto prestare maggiore attenzione ai segnali di disagio e di malessere che Chiara, probabilmente, aveva manifestato.

Le ricerche online e le contraddizioni

Le ricerche online effettuate da Chiara rappresentano un altro tassello inquietante della vicenda. Contrariamente a quanto dichiarato dalla ragazza, le sue ricerche su internet mostrano un forte interesse per le modalità di interruzione di gravidanza, l’uso di farmaci abortivi e le fasi del parto. Nonostante Chiara avesse sostenuto di non essere interessata all’interruzione di gravidanza, le sue azioni smentiscono questa affermazione. Anche l’uso di marijuana, inizialmente negato dalla giovane, è stato confermato dalle indagini.

Gli errori dei genitori e i tanti "perché"

Un'altra questione irrisolta riguarda il ruolo dei genitori di Chiara e la loro apparente inconsapevolezza. Nonostante il padre di Chiara avesse notato tracce di sangue nel bagno e avesse chiesto spiegazioni, la giovane gli aveva detto che si trattava di un ciclo abbondante. La famiglia sembra non essere stata a conoscenza né delle gravidanze né delle nascite, nonostante vivesse sotto lo stesso tetto.

Infine, resta la questione delle opportunità che Chiara avrebbe potuto cogliere per abortire in modo sicuro e legale, se avesse avuto un supporto adeguato. La giovane avrebbe potuto evitare l’orrore se avesse chiesto aiuto. Tuttavia, dalle ricerche online e dal quadro complessivo che emerge dalle indagini, sembra che Chiara non abbia mai preso seriamente in considerazione di salvare le vite dei due bambini.

Il caso di Chiara Petrolini continua a sollevare numerosi interrogativi e a sconcertare l'opinione pubblica. Mentre emergono nuovi dettagli, come le bugie della giovane e il possibile ruolo indiretto della famiglia, rimangono molti punti oscuri su cosa abbia realmente portato Chiara a compiere questi atti estremi. Le parole della criminologa Roberta Bruzzone puntano il dito verso una famiglia che, forse inconsapevolmente, non ha saputo cogliere i segnali di un disagio profondo, lasciando che una tragedia si consumasse sotto i loro occhi.

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