De Luca ci riprova e sigilla tutto di nuovo. Dopo aver cucito la bocca ai medici, imbavagliandoli, seppur per un breve periodo e dopo i mancati dati dell?unità di Crisi al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, stavolta tocca alle Asl. Niente più comunicazioni inerenti ai dati sulla varante inglese.
De Luca - L’Unità di Crisi della Regione Campania
Ha comunicato ai laboratori accreditati che esaminano i tamponi per conto delle Asl di non rendere più note le positività a specifiche varianti del Covid-19.
La decisione, come riporta Fanpage, giunge, a sorpresa, proprio nelle stesse ore in cui il governatore Vincenzo De Luca decide di chiudere le scuole su tutto il territorio campano proprio per la particolare infettività della variante inglese.
De Luca - La notizia
Inoltre è stata comunicata ufficialmente ai distretti sanitari delle diverse Asl. “Fino a nuova disposizione dell’Unità di Crisi Regione Campania gli esiti dei tamponi non riporteranno più l’indicazione delle positività a varianti (Positivo con S dropout)” è scritto, ad esempio, in una nota che l’Istituto Sperimentale Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici, che processa i tamponi per l’Asl Napoli 3 e per l’Asl di Salerno ha trasmesso ai diversi dipartimenti per la prevenzione collettiva. Le prossime comunicazioni riporteranno solo dizioni, nel modo più semplice possibile: ogni tampone elaborato, infatti, sarà individuato esclusivamente come “positivo”, “negativo” o “inadeguato da ripetere”.
Il motivo della decisione
Secondo quanto ci risulta e quanto riporta sempre Fanpage, sarebbe da ricercarsi nell'obbligo di tracciare i contatti degli ultimi quattordici giorni dei positivi alla variante inglese del Covid-19 e non solo degli ultimi due giorni, come invece previsto per il ceppo principale.
Un lavoro lungo e importante per le autorità sanitarie, che già hanno grosse difficoltà ad eseguire correttamente i tracciamenti.
Le polemiche
Non sono mancate ovviamente le perplessità e le polemiche da parte dei medici dei distretti sanitari
Secondo le informazioni fornite dall’Istituto Superiore di Sanità, la cosiddetta ‘variante inglese’ ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti.
Secondo i primi studi, per non ammalarsi è necessario mantenere una distanza interpersonale più ampia del solito e la variante colpirebbe in percentuali più alte bambini e ragazzi.
Inoltre, i tempi di durata dell’infezione sarebbero più lunghi. In pratica, per contrastare la variante inglese, ma anche le altre varianti, i medici sui territori avrebbero bisogno di avere dati più chiari sull’incidenza nelle città e non dati più opachi.
Zona rossa in Campania, oggi riunione straordinaria
Oggi si decide il da farsi e potrebbe cambiare tutto. Sarà un’altra settimana di zona arancione quella appena iniziata in Campania ma il rischio di finire in zona rossa c’è.
I Dati che preoccupano
Stando alle ultime notizie pervenute, l’indice RT, al 26 febbraio, è all’1,04, quindi con un inizio di profilo esponenziale e un rischio valutato moderato ed alta probabilità di progressione. La Campania è “osservata speciale”.
A decretare la zona rossa è anche l’incidenza ossia il numero di casi in base alla popolazione. E in Campania anche questo parametro è in risalita.
Mediamente nell’ultima settimana al netto di guariti e deceduti la crescita è stata di circa mille casi positivi che vanno aggiungersi a quelli che hanno il virus in fase attiva e dunque capaci di trasmettere ad altri l’infezione.
Campania a rischio zona rossa
Per monitorare nuovamente l’andamento della situazione oggi è convocata l’unità di crisi. Bisogna capire se le misure da zona arancione riescono a frenare il contagio.
Intanto, anche i posti letto iniziano a risentire del rialzo della curva tanto che sono già esauriti tra Napoli e provincia quelli di sub intensiva.
In Campania, in soli 28 giorni
I nuovi infetti sono aumentati di 45.434 unità, il 40 per cento in più rispetto all’incremento del mese di gennaio 2021. Su 100 mila abitanti negli ultimi 7 giorni l’incidenza è passata da 157 a 254. Un aumento non di poco conto.
Non va meglio neppure con la media dei decessi: nell’ultima settimana sono stati 23 morti al giorno a differenza dei 16 di una settimana fa.
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