Israele colpisce ospedale a Gaza
Israele colpisce ospedale a Gaza

Nel cuore della notte, l’ospedale Al-Ahli – conosciuto anche come Ospedale Battista – situato nel nord di Gaza City, è stato colpito da un attacco aereo israeliano che ha provocato gravi danni alla struttura e costretto medici e pazienti a una fuga disperata. Si tratta dell’unico ospedale ancora operativo a pieno regime nella Striscia di Gaza, un punto di riferimento cruciale per l’assistenza sanitaria in un territorio già devastato da mesi di conflitto.

Secondo quanto riportato da fonti locali, l’attacco ha avuto luogo mentre i medici stavano evacuando malati e feriti, dopo che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) avevano emesso nuovi ordini di sfollamento per diverse aree densamente popolate, tra cui i campi profughi di Nuseirat e Khan Younis.

Hamas accusa Israele di un “ennesimo crimine” e chiede l’intervento della comunità internazionale

Il movimento Hamas ha condannato duramente l'attacco, definendolo “un altro crimine orribile” commesso da Israele contro civili e infrastrutture sanitarie. Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha diffuso una nota ufficiale su Telegram in cui denuncia la distruzione di uno degli edifici principali dell’ospedale Al-Ahli, costringendo alla rapida evacuazione pazienti e personale sanitario.

Nel comunicato, si legge: “Invitiamo le istituzioni internazionali e le parti interessate a proteggere il settore sanitario di Gaza in conformità con le leggi e gli accordi umanitari internazionali, e ad adottare misure immediate per fermare le violazioni in corso contro la popolazione e il sistema sanitario.”

Altri attacchi agli ospedali e aumento dell’emergenza umanitaria

L'attacco all'ospedale Al-Ahli segue una serie di operazioni militari israeliane che hanno già colpito altri complessi sanitari della Striscia. Solo due settimane fa, le IDF avevano preso di mira l’ospedale di Khan Younis, mentre in precedenza avevano reso inservibile il complesso medico di Al-Shifa e colpito più volte l’ospedale indonesiano nel nord di Gaza. Anche l’ospedale Kamal Adwan è stato messo fuori uso, aggravando una crisi umanitaria già critica.

Secondo Al Jazeera, il pronto soccorso dell’ospedale Al-Ahli ha subito danni significativi, rendendo ancora più difficile prestare assistenza ai numerosi feriti.

Rafah isolata e nuova offensiva israeliana

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso il controllo del corridoio Morag, una strategica arteria nel sud della Striscia che collega Khan Younis a Rafah. Quest’ultima risulta ora completamente circondata dalle forze israeliane, in quello che appare come un ulteriore passo verso l’isolamento totale del sud di Gaza.

Parallelamente, Hamas ha pubblicato un video che mostra l’ostaggio israelo-americano Idan Alexander, detenuto da oltre 550 giorni, evidenziando la tensione crescente su più fronti del conflitto.

Emergenza malnutrizione: oltre 60.000 bambini a rischio

L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha lanciato un nuovo allarme: oltre 60.000 bambini sotto i cinque anni nella Striscia di Gaza rischiano la malnutrizione. Sigrid Kaag, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ha dichiarato che, dopo il cessate il fuoco del 19 gennaio, gli aiuti umanitari erano riusciti a raggiungere le persone in difficoltà. Tuttavia, dal 2 marzo in poi, gli accessi agli aiuti sono stati nuovamente bloccati, aggravando ulteriormente la situazione.

Conclusioni: una crisi umanitaria senza precedenti

L’attacco all’ospedale Al-Ahli rappresenta un tragico simbolo dell’escalation in atto nella Striscia di Gaza. Mentre le operazioni militari continuano, cresce la preoccupazione internazionale per il deterioramento delle condizioni umanitarie e la sistematica distruzione di strutture civili essenziali. La comunità internazionale è chiamata ad agire, con urgenza, per fermare una crisi che sta raggiungendo livelli drammatici.

Salvini sull’incontro Meloni-Trump: “Italia portavoce del dialogo. No ai bazooka economici”
Thomas Viviano morto a 4 anni a Palermo, la minimoto non poteva stare su strada