Tragedia a Padova: Alberto Fantin trovato morto a 37 anni, stroncato da un malore improvviso
«È stato il miglior arbitro del Veneto nel 2018». La notizia della scomparsa è stata diffusa in una nota dell'Aia, l'Associazione italiana degli arbitri

Un'improvvisa tragedia ha scosso il mondo del calcio veneto. Alberto Fantin, noto arbitro della Sezione di Padova, è stato trovato senza vita nella sua casa a Reschigliano di Campodarsego, in provincia di Padova, martedì 25 marzo 2025. Il giovane commerciale di 37 anni, che aveva una grande passione per il calcio, è stato stroncato da un malore improvviso. La notizia della sua scomparsa è stata ufficializzata dall'Associazione Italiana Arbitri (AIA) tramite una nota.
Il percorso di Alberto Fantin nel mondo arbitrale
Alberto Fantin ha avuto una carriera significativa nell’ambito arbitrale, iniziando nel calcio a 5 prima di approdare alla Commissione Arbitri Nazionale (CAN 5) nel 2018. In quell’anno, aveva ricevuto il riconoscimento come miglior arbitro del Veneto, un risultato che testimoniava il suo impegno e la sua dedizione. Durante la sua carriera, Fantin ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, tra cui quello di consigliere sezionale, un ruolo che gli permetteva di essere un punto di riferimento per gli arbitri più giovani.
Era anche noto per il suo impegno come tutor, affiancando e formando numerosi giovani arbitri. Inoltre, aveva assunto il ruolo di osservatore arbitrale il 8 dicembre 2024, una nuova sfida che aveva intrapreso con passione. Fantin era anche il capitano della squadra di calcio degli arbitri padovani, dimostrando di essere sempre presente e attivo nelle attività associative.
Il ricordo di un grande arbitro
L’AIA, in segno di rispetto, ha voluto rendere omaggio ad Alberto Fantin, ricordandone l’importanza nel mondo del calcio veneto. "Un uomo sempre al servizio degli altri, un grande professionista e una persona che ha dato tanto alla comunità arbitrale. La sua perdita lascia un vuoto incolmabile," ha dichiarato l’Associazione. Fantin era amato e rispettato non solo per le sue capacità tecniche, ma anche per la sua generosità e il suo spirito di squadra.
La sua morte prematura ha colpito profondamente gli amici, i colleghi e tutti coloro che lo conoscevano. Il mondo del calcio veneto perde uno dei suoi migliori esponenti.