"Iniziamo dai”. Alessandro Impagnatiello si confessa in carcere

ALESSANDRO IMPAGNATIELLO VOLEVA UCCIDERE ANCHE L'AMANTE. Si stringono in un abbraccio: la tragica storia dell'incontro.

L'incontro che avrebbe potuto essere di vecchie amiche si trasforma in tragedia. Mentre due donne tradite si abbracciano di fronte all'Armani Bamboo bar, un uomo sta già pianificando un terribile delitto.

Alessandro Impagnatiello ha in mente di uccidere entrambe, secondo quanto riportato dagli investigatori. Una delle donne è Giulia Tramontano, incinta del settimo mese, mentre l'altra è una collega di Alessandro. L'incontro tra Giulia e la collega si rivela liberatorio, poiché finalmente emerge la verità. Questo momento emozionante è stato raccontato davanti ai carabinieri della squadra Omicidi del Nucleo investigativo di Milano.

Alessandro Impagnatiello voleva uccidere anche l'amante: la telefonata

La telefonata sospetta e i sospetti crescenti Durante un interrogatorio, la collega rivela di aver chiesto ripetutamente ad Alessandro dove si trovasse Giulia la sera della sua scomparsa. Le risposte evasive sollevano i sospetti. La ragazza decide di videochiamarlo e gli chiede di mostrargli la casa. Durante i nove minuti di conversazione, Alessandro appare agitato e sudato. Cerca di convincere la ragazza che Giulia stesse dormendo, ma le sue azioni rivelano il contrario. A quel momento, Alessandro ha appena portato il corpo di Giulia in garage e ha pulito le scale.

L'incontro tra le due donne e le rivelazioni sconvolgenti

Mezz'ora dopo la telefonata, Alessandro lascia la sua casa per andare dalla collega. Tuttavia, lei, in seguito alle scoperte sulla doppia vita di Alessandro, ha paura e non lo fa entrare. La ragazza rivela di aver iniziato a registrare le conversazioni, visitando la casa di Senago come amante. Nota la presenza delle foto di Giulia e degli oggetti personali, ma quando Alessandro le dice che la loro relazione è finita, questi oggetti scompaiono. Le aveva raccontato che Giulia si era trasferita prima a Milano e poi a Napoli.

I guanti azzurri e la scoperta terribile

Le due donne si incontrano infine e Giulia rivela che Alessandro non avrebbe mai conosciuto il loro bambino e che lei era interessata solo alla salute del piccolo. Decide di tornare a Senago per lasciare Alessandro. La collega offre a Giulia un posto dove dormire nel caso ne avesse bisogno. Il giorno successivo al delitto, la collega è al lavoro e nota Alessandro uscire dall'Armani Qualcosa con uno zaino. Alcuni guanti in lattice azzurri spuntano dalla tasca dello zaino. La ragazza scatta una foto e la invia ai carabinieri. Successivamente, Alessandro rivelerà di aver indossato quei guanti mentre cercava di bruciare i corpi di Giulia e del piccolo Thiago.

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