Avellino, la mamma difende Giovanni: "E' stato manipolato dalla sua fidanzata Elena"
AVELLINO. Giovanni Limata manipolato da Elena Gioia per l'uccisione del padre Aldo Gioia. Secondo Maria Crisci, madre del 23enne, l'omicidio di Avellino è interamente orchestrato da Elena, la figlia dell'uomo ucciso.
A raccontarlo a Il Mattino è la donna stessa. Agli inquirenti Giovanni Limata aveva confessato di aver ucciso Aldo Gioia, indicando anche l’armadio in cui aveva nascosto il coltello da caccia usato per colpire 14 volte il 53enne che, al momento della tragedia, stava riposando sul divano di casa.
Le urla dell’uomo lo avrebbero costretto a fuggire e avrebbe, quindi, lasciato il giubbotto insanguinato sulle scale. Dopodiché, secondo la sua versione, il ragazzo si sarebbe fatto accompagnare a casa da un’amica.
L’avvocato del giovane, Mario Villani, parla di vicenda ancora da definire ed ha dichiarato che quella sera del 23 aprile Giovanni non era solo, ma c’era qualcuno con lui.
Maria Crisci, invece, ha spiegato al Mattino che il figlio in passato aveva vissuto momenti difficili. Aveva anche tentato il suicidio dopo una delusione d’amore, ma che ha “sempre reagito trovando la famiglia dalla sua parte a sostenerlo”.
Giovanni, prosegue la donna, quel pomeriggio era andato ad Avellino con l’autobus. “A tarda sera è tornato stanco, strano, accompagnato da qualcuno, ci ha detto.
Poi sono arrivati i poliziotti e l’hanno preso”. Il ragazzo, però, “era convinto di non avere ucciso nessuno”. “Io e mio marito stiamo soffrendo – ha concluso Maria Crisci – ma non era la nostra famiglia ad essere manchevole.
Non è la nostra famiglia che non ha amore al suo interno”.
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