USA FA CAUSA A GOOGLE. Tre anni dopo l'ultima volta, il governo americano fa causa a Google e sempre con la stessa accusa: abuso di monopolio nella pubblicita' on line. Il dipartimento di Giustizia e otto stati americani hanno denunciato il Big Tech per aver creato un "monopolio illegale" nel mercato della pubblicita' online.

L'obiettivo e' proporre uno "spezzatino" della corporation americana, in cui la sua attivita' nel campo pubblicitario venga separata dal resto delle attivita' della piattaforma.

Gia' nel 2020, con un'altra amministrazione, quella di Donald Trump, Washington denunciato la posizione dominante nella raccolta pubblicitaria e nella gestione dei motori di ricerca.

In gioco c'e' l'80% di ricavi sul totale di quelli che alimentano Alphabet e il suo motore di ricerca Google.

Usa - L'azione legale

 La piattaforma, si legge nel documento dell'azione legale, "utilizza mezzi anticoncorrenziali, escludenti e illegali per eliminare o ridurre pesantemente qualsiasi minaccia al suo dominio sulle tecnologie pubblicitarie digitali".

Google offre gratuitamente il suo servizio di ricerca ma fattura grazie alle attivita' pubblicitarie legate alle inserzioni. Che appaiono sui risultati delle ricerche sulla piattaforma e sui i siti terzi; si tratta di testate giornalistiche a e-commerce e blog.

Il governo e gli otto Stati

Vogliono sapere con chiarezza quanti di questi ricavi prodotti dalle inserzioni finiscono nelle casse dei siti che ospitano le pubblicita' online e quanti in quelle di Google, e in quale percentuale.

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Sostenendo che cosi' si "rallentera' l'innovazione" e si finira' per "ostacolare la crescita di migliaia di piccole imprese e editori".

Google, che e' gia' stata citata in giudizio per miliardi di dollari da Regno Unito e Unione Europea, e' da mesi sotto pressione dopo che un gruppo bipartisan di senatori americani ha introdotto il Competition and Transparency in Digital Advertistin Act, una legge che obbliga compagnie tipo Google e Meta, il 'genitore' di Facebook e Instagram, a cedere parte del loro mercato, proprio per evitare una situazione dominante. (AGI)

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