Valerio, 12 anni, morto al Collatino: si esclude il bullismo, niente autopsia
La dinamica appare chiara agli inquirenti, ma restano dubbi sulle motivazioni. Indagini approfondite sulle ultime 48 ore del ragazzo e sull’ambiente scolastico
Valerio, un ragazzo di 12 anni, è morto lo scorso 5 dicembre dopo essersi gettato dalla finestra del decimo piano dell’appartamento in cui viveva con la famiglia, nel quartiere Collatino a Roma. La Procura di Roma ha escluso la necessità di un’autopsia sul corpo del giovane, ritenendo sufficienti un esame esterno e i rilievi già effettuati per chiarire la dinamica dell’accaduto.
Secondo gli inquirenti, non ci sarebbero dubbi su come si siano svolti i fatti. Tuttavia, le motivazioni che hanno portato Valerio a compiere questo gesto disperato restano ancora da chiarire.
L'ipotesi del bullismo si allontana
Gli investigatori stanno indagando sull’ambiente scolastico frequentato da Valerio, un istituto svizzero di prestigio, per capire se il ragazzo fosse vittima di bullismo o di pressioni esterne. Dai primi accertamenti, non sono emersi episodi di vessazioni o atti di bullismo nei confronti della vittima.
L’attenzione si concentra ora sul rendimento scolastico di Valerio e su eventuali episodi che potrebbero averlo turbato nelle ore precedenti alla tragedia. Tra le ipotesi, si valuta la possibilità che il ragazzo fosse preoccupato per un brutto voto o per un rimprovero ricevuto a scuola. "Non voglio dire cose sbagliate, ma forse aveva portato a scuola qualcosa che non doveva ed era stato scoperto. Non so, magari si era agitato", ha raccontato una compagna di classe a Repubblica.
Analisi delle ultime ore di Valerio
Gli inquirenti stanno ricostruendo meticolosamente le ultime 48 ore della vita di Valerio. Tra le fonti di indagine ci sono le testimonianze di compagni di classe e insegnanti, che la polizia sta ascoltando per cercare indizi sullo stato d’animo del ragazzo.
Anche il cellulare di Valerio e il suo diario personale sono al vaglio degli investigatori, nella speranza di individuare tracce che possano spiegare il gesto. Il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini ha disposto una serie di verifiche per approfondire tutti gli aspetti della vicenda, cercando di capire se ci fossero elementi di disagio o preoccupazioni particolari nella vita del ragazzo.
Un’intera comunità sconvolta
La morte di Valerio ha lasciato sotto shock la sua famiglia, la scuola e l’intera comunità del quartiere Collatino. Si tratta di una tragedia che solleva interrogativi sull’importanza di intercettare i segnali di disagio nei giovani e sul ruolo degli ambienti scolastici e familiari nella prevenzione di simili episodi.
Mentre le indagini proseguono, il dolore per la perdita di Valerio rimane insopportabile per chi lo conosceva e lo amava. La speranza è che le verifiche possano portare a una maggiore consapevolezza delle cause alla base di questa tragedia, per evitare che simili episodi si ripetano in futuro.