GUERRA UCRAINA. Le truppe russe hanno attaccato nella notte la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Kryvyi Rih, nel su del Paese: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare, Oleksandr Vilkul, come riporta Ukrinform. "Kryvyi Rih. Diverse potenti esplosioni hanno scosso la città. Non filmate e non pubblicate nulla sui social media", ha scritto Vilkul senza specificare se ci sono feriti o vittime.

L'attacco

Un attacco notturno di missili sulla parte industriale di Kryvyi Rih, citta' nella regione di Dmitropetrovsk, un centinaio di chilometri a Ovest di Zaporizhzhia, ha provocato una vittima e tre feriti secondo quanto ha riferito l'autorita' militare ucraina della regione citata dall'agenzia Unian.

"Notte tragica... Un morto, tre feriti. Dopo mezzanotte, i russi hanno sparato tre razzi contro Kryvyi Rih. Hanno colpito un'impresa industriale, uccidendo un operaio. Il suo corpo e' stato recuperato dai soccorritori dalle macerie di una fabbrica distrutta; tre altre persone sono rimaste ferite": e' quanto ha scritto su Telegram Valentin Reznichenko, capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk. 

Ucraina - PROCURA: STUPRO COME ARMA DI GUERRA, DRASTICO AUMENTO VIOLENZE

 Il procuratore generale di Kiev Andriy Kostin ha denunciato un ''drastico aumento'' dell'uso della violenza sessuale da parte dei soldati russi come arma di guerra in Ucraina. Secondo quanto ha spiegato Kostin intervistato dalla tedesca Funke Media Group e dalla francese Ouest-France, le vittime sono sia donne, sia uomini. E la violenza sessuale è usata come arma di guerra ''per umiliare gli ucraini''.

ùNelle anticipazioni della Dpa si legge che ''in molti casi le persone vengono stuprate, torturate e uccise dai soldati russi. Spesso gli stupri avvengono davanti ai parenti e ai bambini''. Kostin ha spiegato che i comandanti russi spesso ordinano o almeno sostengono gli stupri.

''Le atrocità contro i civili fanno parte delle tattiche di guerra contro i soldati russi in Ucraina'', ha dichiarato Wenzel Michalski, direttore della sede tedesca di Human Rights Watch, a Funke Media Group. ''Atti violenti che vengono commessi dai soldati, compreso lo stupro, non vengono puniti dai leader politici russi e dall'esercito. Al contrario, vengono elogiate le forze che agiscono con particolare brutalità'', ha aggiunto. (Brt/AdnKronos)

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