Antonio Pignataro
Antonio Pignataro

È morto nella sua abitazione di Scalea, in Calabria, dove si trovava agli arresti domiciliari, il boss di Nocera Inferiore Antonio Pignataro. Aveva 67 anni ed era noto alle cronache per essere il reo confesso dell’omicidio di Simonetta Lamberti, la figlia del magistrato antimafia Alfonso Lamberti, uccisa a soli 11 anni in un agguato a Cava de’ Tirreni il 29 maggio 1982.

L’agguato del 1982 e la condanna a trent’anni

Quel tragico giorno, Simonetta fu raggiunta da alcuni colpi di arma da fuoco mentre si trovava in auto con il padre, all’epoca procuratore della Repubblica a Sala Consilina. L’agguato era diretto proprio al magistrato, ma i proiettili finirono per colpire mortalmente la bambina. Un omicidio che scosse l’Italia intera, simbolo della brutalità della criminalità organizzata. A distanza di trent’anni, Antonio Pignataro decise di collaborare con la giustizia, rivelando i dettagli di quell’azione criminale e facendo i nomi dei responsabili del delitto.

Per quell’omicidio fu condannato a trent’anni di carcere. Una pena che ha scontato quasi per intero prima di ottenere, per motivi di salute, la possibilità di trascorrere gli ultimi anni della sua vita agli arresti domiciliari. Il suo legale, l’avvocato Giuseppe Annunziata, aveva presentato istanza ottenendo la misura alternativa al carcere.

Le inchieste successive e la detenzione domiciliare

Nonostante la condanna per l’omicidio di Simonetta Lamberti, il nome di Antonio Pignataro è comparso anche in diverse inchieste successive. Tra queste, quella denominata “Un’altra storia” a Nocera Inferiore, da cui fu assolto dopo due condanne in primo e secondo grado, e un’indagine sullo spaccio di droga in Calabria. La sua figura è rimasta controversa fino alla fine, simbolo di una criminalità che ha segnato in modo profondo il territorio dell’Agro nocerino-sarnese.

Simonetta Lamberti, un simbolo della lotta alla criminalità

La memoria di Simonetta Lamberti è ancora oggi viva nella comunità di Cava de’ Tirreni. Alla giovane vittima è stato intitolato lo stadio comunale della città, a testimonianza del dolore e del ricordo di una tragedia che ha segnato un’intera generazione. Il padre Alfonso Lamberti, strenuo magistrato antimafia, è scomparso nel 2015. La morte di Antonio Pignataro chiude un capitolo oscuro della storia criminale italiana, ma non cancella il ricordo di un’innocente la cui vita fu spezzata troppo presto.

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