GOVERNO. Maggiornaza tesa. Dal Pd arriva il monito di Franceschini: se il M5s sceglie l'appoggio esterno "porterà alla fine dell'esecutivo e all'impossibilità di andare insieme alle elezioni". Si attendono anche le scelte dei vertici pentastellati dopo l’addio di Luigi Di Maio. Oggi è il giorno del confronto a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e Giuseppe Conte. E dal Pd è già arrivato il monito di Franceschini: se il M5s sceglie l'appoggio esterno "porterà alla fine del governo e all'impossibilità di andare insieme alle elezioni". Intanto, si attendono anche le scelte dei vertici pentastellati dopo l’addio di Luigi Di Maio.

I possibili scenari

Palazzo Chigi attende l'incontro per fare delle valutazioni e delle eventuali conclusioni. Nessuna previsione e nessuna indicazione sugli eventuali punti di caduta del presidente del Consiglio rispetto alle possibili richieste di Conte. Anche se la strada già tracciata (e condivisa con i partiti) da qui a fine anno, a cominciare dall'applicazione del Pnrr e dal via libera alle riforme indispensabili, rappresenta comunque la stella polare per le mosse del governo. Sullo sfondo c'è l'incognita dell'uscita dall’esecutivo per un eventuale appoggio esterno, un epilogo verso il quale stanno spingendo molti ortodossi M5s. Un processo che comunque minerebbe alle fondamenta la tenuta del governo e della legislatura stessa. E sul quale il Colle, lo stesso Palazzo Chigi, ma anche il Pd e Luigi Di Maio non sembrano individuare alternative. Se il Movimento farà il passo di chiamarsi fuori, l'unica strada sarà quella della fine del governo e probabilmente dello scioglimento delle camere. (Skytg24) Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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