“Scrivo questo post perché sento di dovervi queste parole e delle scuse”, inizia così il post di Malika Chalhy, la ragazza di Castelfiorentino cacciata da casa dalla propria famiglia perché lesbica per la quale erano state organizzate due raccolte fondi, da 140mila euro.
Scoppia la polemica su Malika
Le polemiche si scatenate dopo che la giovane è stata colta in una story su Instagram alla guida di una Mercedes, auto che ha acquistato con quei fondi.
Sui social si difende: “Quest’auto fa parte della ricostruzione della mia vita”. E il Bulldog francese acquistato a 2500 euro? “Devo giustificarmi perché spendo i miei soldi come voglio? Il cane è un bene di prima necessità, ok? Il cane è un supporto psicologico. Sono amante di questa razza, e ho preso un bulldog. La Mercedes e il bulldog sono beni necessari”.
Selvaggia Lucarelli, con la sua inchiesta, ha sollevato il caso. I soldi donati dovevano servire alla giovane a ricostruirsi una vita ed eventualmente ad aiutare altri nelle sue stesse condizioni: più volte aveva annunciato di dare quei soldi in beneficenza, ma oggi dice di non aver ancora deciso a chi.
"Volevo togliermi uno sfizio"
“Ho 22 anni e volevo togliermi uno sfizio, mi sono comprata una bella macchina, potevo comprarmi un’utilitaria e non l’ho fatto”, ha risposto a Selvaggia Lucarelli per TPI (The Post Internazionale). “Ho preso la casa in affitto a Milano, abbiamo dato un anno di affitto più duemila euro di caparra. Poi ho pagato dentista, avvocato, ho comprato dei vestiti. Non avevo niente, era rimasto tutto a casa dei miei”.
“Gli articoli che sono usciti tra ieri e oggi mi hanno fatto star male - scrive sui social dopo l’ennesima polemica sul bulldog francese preso in allevamento - forse con lo scopo di farmi sembrare la persona che non sono.
Sono passati meno di due mesi da ciò che mi è successo e tutti i vostri aiuti sono stati la mia salvezza, mi avete dato la forza e i mezzi per riprendere in mano la mia vita. Questo arco di tempo è poco per elaborare ciò che ho passato e che porterò sempre nel cuore, ma nonostante il breve tempo ho da subito deciso di aiutare gli altri con delle donazioni perché so che voglio fare tanto per tutti voi e non sarà mai abbastanza per dirvi grazie come vorrei”.
“Non ho comprato un’auto di lusso a vostre spese (...), non avendo l’auto di cui necessitavo per tutti gli impegni sociali e ormai lavorativi che hanno riempito le mie giornate e che soprattutto mi hanno portato a viaggiare in auto per ore, ne ho presa una dando in permuta la mia (che ormai camminava a fatica), prendendone una di seconda mano.
Sì, l’auto è una Mercedes, un’auto che permette di non restare a piedi in questi viaggi lunghi (...). Oggi grazie a voi sto bene perché sto cercando lavoro dalla base che mi avete regalato e quest’auto fa parte della ricostruzione della mia vita (...)”. (Huffingtonpost)
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